“L’intervento del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri per la “svista” delle “Oceaniche” è un danno al patrimonio pubblico, come certificato negli atti della donazione (e precisamente la lettera del commissario prefettizio del Comune di Viareggio al prefetto di Lucca del 3 dicembre 1994) considerando il suo valore dichiarato “intorno al miliardo di lire” (venticinque anni fa). Quindi, più di mezzo milione di euro gettati al vento oltre al danno all’immagine dei viareggini. Non riesco ad immaginare una città che tratti un’opera d’arte con tale superficialità”.

Lo scrive in una nota la candidata di destra Barbara Paci:

“Le amministrazioni comunali si intendono composte da figure con competenze e professionalità. Queste “sviste” accadono se le città finiscono nelle mani di figure inadeguate a svolgere tali ruoli, inadeguatezza manifestatasi non solo nel disprezzo delle regole istituzionali (la collocazione della scultura in Piazza Puccini fu decisa da una delibera, la n.707 del 21 aprile 1990), ma anche nella disinvoltura mostrata prima durante e dopo lo smantellamento delle Oceaniche. Pare che al sindaco e all’assessore non piacesse la scultura di Turcato ma una città come Viareggio non può essere alla mercé dei gusti personali di chi l’amministra.

Le testimonianze artistico culturali raccontano la storia di una città, una storia che va rispettata, esaltata e non distrutta perché è parte dell’orgoglio e delle radici di ogni cittadino che la abita e la vive”.

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