Il Partito Democratico e il Movimento cinque stelle condividono un’esperienza di governo nazionale.
L’alleanza è maturata improvvisa un anno fa, per certi versi è stata reciprocamente faticosa, ma col tempo abbiamo imparato a capirci e a sostenere insieme un governo, quello guidato da Giuseppe Conte, che sta facendo cose importanti per il paese.
A Massarosa il consigliere dei cinque stelle Vasco Merciadri, pur eletto formalmente all’opposizione, come noto ha evitato che cadesse un’amministrazione di estrema destra che oltre ad averne fatto in un anno di cotte e di crude ha votato un bilancio, passato appunto col voto decisivo di Merciadri, che fa una macelleria sociale mai vista in altri comuni o in precedenti amministrazioni massarosesi.
Un’amministrazione che mi permetto di dire adotta condotte, in materia di trasparenza, partecipazione, priorità politiche, del tutto opposte ai valori sostenuti dai pentastellati.
Non solo: Merciadri continua ad occupare posizioni che ha ottenuto a nome dell’opposizione perché spettano formalmente all’opposizione.
Ci riferiamo alla Presidenza della Commissione di controllo e garanzia, che conduce a titolo abusivo grottesche indagini speciali, e al seggio che occupa in commissione elettorale
Noi abbiamo molto apprezzato l’intervento del senatore Ferrara dopo il voto di Merciadri: un intervento chiaro, netto, coraggioso, bello, incontrovertibile. Proviamo inoltre molto rispetto per il dolore dei mille elettori dei cinquestelle alle comunali: sappiamo quanto quel voto li abbia offesi attraverso un numero grandissimo di testimonianze pubbliche e private. Per questo abbiamo evitato polemiche fra forze politiche e fatto un passo indietro rispetto al travaglio interno che sapevamo in corso.
Però adesso è il tempo della chiarezza: il Movimento Cinque Stelle deve chiarire, formalmente, se Vasco Merciadri li rappresenta formalmente e può fregiarsi del simbolo.
Tutte le decisioni sono, sia chiaro, legittime e rispettabili. Ma comportano conseguenze politiche nei rapporti fra forze diverse.
Un mese è passato, la situazione sociale e politica del nostro comune è incandescente: adesso è il tempo di parole chiare e noi, per rispetto di tutti, non le potremo attendere ancora a lungo.
