PIETRASANTA. “Un impegno concreto di Forza Italia a favore delle aziende italiane, già in difficoltà per la crisi e penalizzate dalla concorrenza sleale”. É così che Forza Italia presenta l’ordine del giorno in Senato a prima firma di Massimo Mallegni avente a oggetto la presenza delle aziende cinesi presenti sul territorio italiano che spesso fanno una vera e propria concorrenza sleale.
L’atto impegna il Governo a produrre interventi normativi a
contrasto dei fenomeni di riciclaggio, a intensificare i controlli per
scongiurare lo sfruttamento del lavoro nero, l’evasione fiscale e i
trasferimenti di capitali all’estero.
L’iniziativa parlamentare fa seguito alle svariate azioni sul territorio
toscano portate avanti dal Senatore Massimo Mallegni e da Aldo Milone,
da sempre impegnato in prima linea su questo tema. “Il Presidente
Berlusconi ha compreso perfettamente il pericolo economico “giallo”,
ovvero cinese, e per ora crediamo che sia l’unico leader europeo a
chiedere di bloccare il disegno economico della Cina” scandiscono
Mallegni e Milone. “Il Presidente Berlusconi, giustamente, teme
conseguenze nefaste non solo per l’Italia ma anche per l’Europa. Difatti
questo maledetto Covid sta mettendo in ginocchio l’economia europea e
con essa ovviamente le più grandi aziende indebolendole al punto tale da
diventare facili prede per gli acquirenti, nel caso in esame, cinesi.
Ritornando al nostro Paese, già figurano alcuni tentativi di
acquisizione di alberghi di Venezia. Proprio queste strutture sono forse
quelle maggiormente colpite da questo maledetto virus. Senza dimenticare
che proprio a Prato, già prima del Covid, imprenditori cinesi avevano
acquistato la maggior parte degli alberghi presenti in città. Per non
parlare poi, sempre a Prato, dell’acquisizione delle varie stamperie e
tintorie che sono servite per completare il ciclo tessile. Hanno preso
inoltre di mira i porti, come quello di Taranto, che servono per far
sbarcare le loro merci. La domanda che ci poniamo è la seguente:
quell’accordo, denominato “Via della seta”, siglato dal Ministro Di
Maio, quale vantaggio porterà al nostro Paese? Riteniamo invece che sia
un modo per facilitare la penetrazione economica della Cina nel nostro
Paese” concludono gli Azzurri.