VIAREGGIO. Una lettera alle istituzioni viareggine per per il loro silenzio “assurdo, inimmaginabile, un silenzio che fa male” sugli sviluppi della vicenda della Strage di Viareggio.
A scriverla l’associazione ‘Il Mondo che vorrei’, che raggruppa i familiari delle 32 vittime della strage ferroviaria del 29 giugno 2009.

“A poco meno di un mese dal termine di un procedimento che ha visto la nostra città partecipare e mobilitarsi – scrivono i familiari delle vittime -, mediante piattaforme digitali vi chiediamo di avere un minimo di rispetto, semplicemente continuando a restare nel silenzio oggi, domani, il prossimo 8 gennaio, così come i prossimi 29 giugno, nella stessa modalità come lo siete stati il 2 dicembre e altri giorni, giorni che per voi non hanno significato nulla, giorni come altri da restare in assoluto e ossequioso silenzio”. “Silenzio che scende sulla strage di Viareggio appena passa il racconto delle vittime e dei loro familiari – aggiungono -, appena incominciano ad emergere le prime verità e le prime responsabilità. Silenzio che attraverso il non raccontare impone altro silenzio”, “silenzio davanti alle accuse alla nostra città – si legge ancora nella missiva -, sia in aula, durante il processo di appello, sia negli articoli apparsi sui giornali nazionali nei giorni scorsi a ‘poche ore’ dalle udienze di cassazione. E ancora silenzio, sull’incapacità o volontà di rendere operativa, da oltre un anno e mezzo una commissione comunale su un tema come la sicurezza ferroviaria, o dove discutere la funzione della nostra città come parte civile”. Per i familiari delle vittime, “portare il sostegno, la solidarietà in questi giorni pesanti e difficili, e soprattutto contribuire all’informazione verso tutti i cittadini della nostra comunità, ci sembrava quantomeno un gesto umano e opportuno. Invece è stata fatta una scelta, pensata, ponderata, voluta; silenzio”.

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ultimo aggiornamento: 12-12-2020


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