Una città che attende giustizia. Viareggio si prepara alla sentenza prevista per domani, 8 gennaio, in cui la Corte di Cassazione si pronuncerà sull’incidente ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009 che portò alla morte di 32 persone.

“Domani andiamo a Roma con la speranza che la Giustizia faccia il suo corso e con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile e l’impossibile”.

Lo scrive sul suo profilo Facebook l’avvocato Tiziano Nicoletti, legale di parte civile per l’associazione ‘il mondo che vorrei’.

“Qualunque sarà l’esito della sentenza – scrive l’avvocato Nicoletti – dobbiamo avere la ferma convinzione che ciascuno di noi (familiari, associazione, avvocati, tecnici, cittadini) ha fatto il proprio dovere, senza risparmiarsi e gettando il cuore oltre l’ostacolo. Dobbiamo avere la serenità e la tranquillità di chi sa di aver fatto tutto il possibile, nel rispetto delle regole, con i mezzi a nostra disposizione contro un sistema potente e radicato nello Stato, ma con la forza e la determinazione che solo la gente di Viareggio sa sfoggiare. Il 29 giugno è una data ormai indelebile nella storia e nel dna di Viareggio. Domani Viareggio dovrà essere simbolicamente a Roma”.

“Una città sospesa”

“La città di Viareggio è sospesa, in attesa della sentenza di domani. Quello che chiediamo, da 11 anni a questa parte, è solo verità e giustizia. Ci auguriamo non venga completamente ribaltata la verità stabilità in primo grado e in appello”. Lo dice Marco Piagentini, presidente dell’associazione ‘il mondo che vorrei’ che unisce famigliari e superstiti della strage di Viareggio del 29 giugno 2009 quando a seguito di un incidente ferroviario persero la vita 32 persone.

“Dalle prime due sentenze – dice Piagentini – siamo rimasti sospesi, in attesa di quella definitiva. Ogni volta ricominciare con tutti i passaggi processuali per noi significa un ‘non ricominciare a vivere’ perché è un proiettarsi di nuovo su quello che successe quella notte, sul dramma che abbiamo vissuto noi familiari. E’ ciò che stiamo vivendo anche oggi, in attesa di questa sentenza, sperando che sia l’ultima”. 

“Non abbiamo mai voluto vendette – aggiunge Piagentini – solo verità e giustizia. Abbiamo fatto tutti i passaggi con serenità, per quanto si possa parlare di serenità in questi momenti. Siamo sereni perché abbiamo fatto, assieme agli avvocati, il possibile e l’impossibile e oggi abbiamo due sentenze che hanno portato la luce la verità dei fatti. Non era scontato, anzi era ed è ancora oggi difficilissimo. Da familiare sarebbe stato molto più facile lasciarsi andare alla rabbia, è stato invece  più difficile trovare il giusto equilibrio per portare avanti la nostra battaglia, come abbiamo fatto, nelle aule di tribunale. Ci sono due sentenze, ci auguriamo che quella di domani non le smentisca totalmente, che la verità non sia offuscata. Altrimenti dovremmo chiederci cosa hanno visto e cosa hanno letto i primi due tribunali”.

Diretta streaming durante la lettura della sentenza

In occasione della lettura del dispositivo della Corte di Cassazione sul processo della Strage di Viareggio, domani l’associazione Il Mondo che Vorrei si ritroverà presso la sede della Croce Verde Viareggio.  “Dalle ore 9:45 – scrive l’associazione – inizieremo una diretta mediante la piattaforma zoom per informare e coinvolgere chiunque voglia portare un saluto, una testimonianza di solidarietà o semplicemente aspettare con noi la lettura del verdetto”.

“Siamo arrivati – prosegue la onlus – ad un appuntamento fondamentale per noi familiari, per la nostra città, per il nostro Paese. In questi anni abbiamo dato tutto quello che potevamo dare alla ricerca della Verità, attraverso i nostri legali e periti nelle aule di tribunale e attraverso i progetti della nostra associazione, insieme alle persone, per tutta la nostra penisola. Abbiamo condiviso momenti difficili ed amari, così come abbracci indimenticabili e sorrisi che scaldavano e scaldano il cuore.  Consapevoli e certi che la nostra battaglia per la Sicurezza non finirà domani, siamo, però, speranzosi che possa essere un giorno pieno di Verità e di Giustizia.

L’ex sindaco Lunardini: “Aspettiamo sentenza con tensione e preoccupazione”

“Aspettiamo con tensione e preoccupazione. La sentenza della Cassazione potrebbe teoricamente ribaltare tutto. Noi ci auguriamo una sentenza che serva anche a far sì che quel che è successo non si ripeta”. Lo dice a Luca Lunardini, ex sindaco di Viareggio, alla vigilia della prevista sentenza della Corte di Cassazione per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009 che portò alla morte di 32 persone a seguito di un incidente ferroviario di un treno cisterna che trasportava gpl. Lunardini, all’epoca dei fatti, era il sindaco di Viareggio e fu tra i primi ad arrivare sui luoghi della tragedia.

“Dietro la richiesta di giustizia fatta dalla città – spiega l’ex sindaco – c’è anche la speranza e l’obiettivo che cose del genere non si ripetano mai più. La città ha sempre chiesto giustizia, mai vendetta. Dopo due sentenze che hanno portato ad una risposta di giustizia – aggiunge Luca Lunardini –  è ovvio che sapere che si va incontro ad un terzo grado di giudizio, che teoricamente potrebbe rimettere in discussione tutto quello che con tanta fatica e dolore è stato ottenuto, rende tutti preoccupati e ansiosi”.

“Al tempo stesso aspettare una nuova sentenza riporta alla mente quel ricordo, vivo, terribile, di quella notte e dei giorni seguenti. Quel dolore diffuso, e l’odore di quella notte che ricorderò per sempre, perché ti rimane addosso, ti rimane nella mente. Per non parlare dei giorni e dei mesi successivi”

“Una vicenda – conclude l’ex sindaco – che ha colpito e segnato profondamente tutta la comunità  di Viareggio. Una comunità che ha dimostrato però anche forza, voglia di ricostruire e di rinascere, senza mai dimenticare: io credo che di questo la città di Viareggio deve essere profondamente orgogliosa. Ecco perché siamo qui ad attendere in ansia, ma anche stingendoci forte gli uni agli altri”. 

Buratti (Pd): “Ci auguriamo sia confermata la sentenza del Tribunale di Lucca”

“L’auspicio è che il lavoro fatto dal Tribunale di Lucca venga confermato anche in Cassazione”. Così l’onorevole Umberto Buratti (Pd) riguardo la sentenza prevista per domani in merito all’incidente ferroviario che il 29 giugno 2009 causò a Viareggio la morte di 32 persone.

“In questi giorni di attesa della sentenza della Cassazione – afferma Buratti, che all’epoca dei fatti era sindaco di Forte dei Marmi – il mio pensiero è rivolto ai familiari delle vittime e al loro dolore che si rinnova ogni volta, in particolare in queste circostanze. Penso alla loro straordinaria forza d’animo e al grande impegno che in tutti questi anni hanno profuso per far sì che si arrivasse a fare giustizia, lottando per chiedere garanzie affinché non si debbano più piangere vittime innocenti come è accaduto il 29 giugno 2009 a Viareggio”. 

“Come parlamentare e come cittadino italiano – aggiunge Buratti – sono al loro fianco nel portare avanti queste battaglie di civiltà e promuoverle in ogni sede. Ho vissuto da vicino il loro dolore ed ogni volta che ho preso parte ad una commemorazione ho avvertito una sensazione che ti lacera dentro, lasciandoti un segno indelebile. Nessuna sentenza restituirà ai familiari i propri cari. L’auspicio è che il lavoro fatto dal Tribunale di Lucca con il dottor Boragine venga riconfermato anche in Cassazione”.

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ultimo aggiornamento: 07-01-2021


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