“La via della giustizia non termini qui”. Lo scrive in una nota Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio, commentando la sentenza di cassazione sui tragici fatti del 29 giugno 2009.
“Con doloroso stupore – scrive Del Ghigaro – Viareggio ha appreso che la Corte di Cassazione ha escluso che la tragedia del 29 giugno 2009 sia avvenuta per violazione delle norme dettate a prevenire gli incidenti sul lavoro, smentendo di fatto il Tribunale e la Corte d’Appello. La speciale circostanza aggravante, rispecchiando la realtà dei fatti, metteva i 32 reati di omicidio colposo al riparo dalla prescrizione che invece, in questo modo, la Corte Suprema ha potuto dichiarare. Una sentenza amara quella di oggi, fra reati prescritti, pene ridotte e rinvii alla Corte di Appello che rimandano a nuove attese e rinnovati dolori: vien fatto di pensare che alcuni riescano, a non essere uguali agli altri davanti alla legge degli uomini”.

“Sono passati 10 anni e tre gradi di giudizio – prosegue il sindaco – e tutto sembra ricominciare da capo con in più la certezza che molte pene saranno ridotte, alcune semplicemente annullate. Ci sarà tempo per analizzare le motivazioni, riavvolgere il filo che ha portato giorno dopo giorno fino ad oggi. All’inizio già l’incidente probatorio era sembrata una conquista: poi il primo grado, nell’aula bianca di Lucca e poi il secondo grado, a Firenze, che a tutti era sembrata una conferma. Non ci fu allegria alla lettura di quelli che erano considerati colpevoli. Ci fu grande dignità e una giustizia che, dopo le innumerevoli stragi irrisolte, indicava precise responsabilità. E fu un gran lavoro del Pm, dei giudici, degli avvocati: ma fu soprattutto la voce ferma dei familiari delle vittime che mai una volta, nel corso degli anni, aveva ceduto. E per questo a nome di tutta la città, nuovamente, li ringrazio”.

“Sono passati 10 anni e 3 gradi di giudizio: e adesso si ricomincia. La città di Viareggio e il suo sindaco, costituiti Parte Civile nel processo, vogliono esprimere in questo giorno buio ogni solidarietà a quanti furono colpiti da tanta sventura, nella convinzione comunque che la via della giustizia non termini qui, con una decisione che sembra negare verità accertate da anni di indagini. Oggi – conclude Del Ghingaro – poche sembrano le certezze ma resta un fatto: quella notte a Viareggio si è scatenato l’inferno e per quell’inferno sono morte 32 persone. Per taluni aspetti, il processo verrà restituito alla Corte d’Appello. E noi ci saremo, con le altre parti lese e con quanti riescono ancora, nonostante tutto, a credere in certi valori. Le sentenze si rispettano ma i fatti sono ostinati. Lo è anche Viareggio, lo siamo anche noi”.

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ultimo aggiornamento: 08-01-2021


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