“L’ingegner Mauro Moretti davanti la Corte di Appello di Firenze dovrà rispondere di omicidio colposo plurimo”. Lo ha detto in conferenza stampa stamani Tiziano Nicoletti, avvocato dei famigliari delle vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009 e dall’associazione ‘il mondo che vorrei’. 

“Avevamo capito che Moretti aveva rinunciato alla prescrizione solo per disastro colposo e lesioni colpose. Ma leggendo il dispositivo della Cassazione – ha spiegato Nicoletti – si capisce che l’ingegner Moretti ha rinunciato, a differenza degli altri imputati, anche alla prescrizione per omicidio colposo plurimo. Quindi per quanto riguarda l’imputato ingegner Moretti si torna davanti alla Corte di Appello di Firenze anche per l’imputazione di omicidio colposo plurimo, non aggravato ovviamente, essendo caduta l’aggravante dell’incidente sul lavoro”. 

“Come abbiamo sempre affermato i famigliari hanno ormai perso tutto: i nostri cari non torneranno più a casa. Ma il nostro percorso continua, chiediamo l’aiuto di tutto”. È quanto scrive l’associazione dei familiari delle vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009 ‘il mondo che vorrei’ in un comunicato che è stato letto stamani in conferenza alla Croce Verde di Viareggio.

“Ieri – affermano i familiari delle vittime – è stata una giornata triste e buia per la giustizia. La Cassazione avrebbe avuto la possibilità di salvare migliaia di vite tra cittadini e lavoratori. Constatiamo invece amaramente che si sono salvate le sta, in modo tale che il sistema attuale continui. Ed è bastato cancellare l’aggravante dell’incidente sul lavoro, sconfessando due gradi di giudizio. Abbiamo capito che gli amministratori delegati passano, ma le società restano. La prescrizione ha fatto il resto”. 

“Da ieri – proseguono i famigliari delle vittime – abbiamo maggiormente capito quanto lavoro ancora c’è da fare in questo paese, genuflesso ai poteri forti. Chiediamo agli enti e alle amministrazioni che non si limitano alle parole, ma che ci sostengano soprattutto con i fatti. Aspettiamo di capire, leggendo le motivazioni della Corte di Cassazione, perché non è stata riconosciuta l’aggravante sul lavoro. Per noi inizia un nuovo percorso e chiediamo a tutte le persone e ai comitati di continuare a sostenerci”.

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ultimo aggiornamento: 09-01-2021


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