Mancano ancora novanta minuti e poi sapremo chi tra Milan e Inter solleverà l’immaginario trofeo di campione d’inverno. La Serie A parla milanese, come non succedeva da quasi due lustri, con i rossoneri in vetta a +3 dai cugini, battuti in un derby che, a questo punto, è letteralmente la gara che sta facendo la differenza.

Dietro, però, le altre pretendenti non mollano la presa: il Napoli è 3° a -9, ma con una gara da recuperare contro la Juventus, a sua volta 5° e distante 10 punti dal 1° posto. Senza trascurare la Roma, che batosta nel derby a parte ha gli stessi punti dei partenopei, ma una peggiore differenza reti.

A questo punto, come diceva Antonio Lubrano, la domanda sorge spontanea: chi vincerà lo Scudetto?

Inter davanti, dietro tutti quanti

Molti bookmaker, come si può notare ad esempio guardando le scommesse su 888, ritengono che sia l’Inter la grande favorita. Subito dietro il Milan, mentre la grande dominatrice dell’ultimo decennio, la Juventus, sembra destinata a cedere il trono dopo nove scudetti consecutivi.

I nerazzurri hanno attualmente il miglior attacco del campionato con 45 reti (6 in più rispetto ai rossoneri): hanno subito 23 gol in 18 gare, questo è vero, ma va detto che in molte occasioni la difesa dell’Inter è stata bucata solo grazie a prodezze degli avversari.

Il Diavolo continua la sua marcia in vetta, trascinato da uno Zlatan Ibrahimovic che sembra veramente il Benjamin Button del calcio: più invecchia, più sembra ringiovanire. L’arrivo di Mario Mandzukic aggiunge chili e centimetri al reparto avanzato, dando a Stefano Pioli ulteriori alternative per variare il fronte offensivo.

I bianconeri pagano probabilmente un duplice scotto: il cambio alla guida tecnica, con l’arrivo di Andrea Pirlo e l’addio di Maurizio Sarri, e un profondo rinnovamento della rosa che ha portato una rivoluzione soprattutto a centrocampo, dove i senatori Pjanic, Matuidi e Khedira sono stati rimpiazzati dai più giovani Arthur, Bentancur e McKennie.

Le possibili sorprese

Se il Napoli di Rino Gattuso non è a ridosso delle milanesi è soltanto a causa di qualche blackout di troppo, come ad esempio la sconfitta interna contro lo Spezia nel giorno della Befana. L’aver perso per mesi un attaccante come Osimhen ha sicuramente influito nei punti persi per strada, ma quando il nigeriano tornerà a disposizione la musica potrebbe cambiare.

La Roma di Paulo Fonseca ha vissuto problemi simili a quelli degli azzurri, cioè la mancanza di continuità: spesso ai giallorossi capita di inanellare risultati e prestazioni convincenti, per poi incappare in una o più giornate no. Se mette a posto questo aspetto, la Roma può dire la sua fino all’ultima giornata.

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