Il Carnevale di Viareggio nella sua lunga storia di 148 anni, con la sua satira, la sua allegoria, la fantasia dei suoi artisti, ha tratteggiato la storia politica, culturale, economica del nostro Paese, senza tralasciare eventi e avvenimenti di interesse internazionale. Nel suo lessico artistico il Carnevale di Viareggio ha più volte usato le metafore del Sommo Poeta per rappresentare o rafforzare il messaggio del “carro” o ritratto lo stesso vate fiorentino in cartapesta. 

Opere del Carnevale di Viareggio che datano sin dal 1926 e che fino ad oggi citano Dante, la sua “Comedia” per rappresentare, con le più svariate allegorie temi scottanti politico-sociali.

Un parallelismo tra le allegorie della poetica dantesca e quelle dei maestri artisti nella storia del Carnevale che sono raccontate nel percorso espositivo “DanteVale” che sarà inaugurato nel mese febbraio negli spazi della   Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio Lorenzo Viani e che sarà visitabile (secondo le prescrizioni Covid). Questo il corpo della Mostra – l’allestimento è curato dall’architetto Paolo Riani – che vede esposti 16 bozzetti originali oltre a foto di carri che hanno sfilato tra il 1926 e il 1953; opere del Carnevale di Viareggio che consentono così di raccontare la modernità dell’opera dantesca a cui gli artisti del Carnevale di Viareggio, oggi dopo 700 anni dalla morte, continuano a riferirsi per rappresentare la nostra attualità. La Mostra DanteVale, è visitabile fino alla fine di agosto alla Gamc nei giorni Mercoledì giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 19.30. Dopo Viareggio la Mostra DanteVale omaggio del Carnevale di Viareggio al poeta fiorentino si trasferirà a Firenze presso il Museo Casa Dante e sarà visitabile nel mese di settembre. 

DANTE E CARNEVALE di Sergio Talenti 

Non è certo ma verosimile che il Genio del Carnevale di Viareggio e il Genio della lingua italiana si siano incontrati in qualche luogo dello spazio curvo del tempo, come generalmente accade agli Spiriti, per trovare il modo di esorcizzare o per lo meno rimediare ai disastri combinati dagli umani. Non si spiegherebbe diversamente la nascita dell’altro mondo, ma soprattutto dell’Inferno con i suoi abitanti, affluiti in abbondanza da città murate, castelli, limousine e loft del vecchio pianeta. Sì, perché Dante e Carnevale si sono ritrovati d’istinto nel rintracciare con notevole puntualità i potenti di turno. Cosa non facile perché a confondere le acque ci sono sempre i corruttori, gli adulatori e i furbi che si fanno politici, allora come oggi. E’ così che il rapporto fra poesia e maschera ha privilegiato legittimamente l’inferno. Nell’inferno c’è tutto infatti, demonio compreso. Già il demonio, ma che cos’è? Per i due Spiriti eletti non vi sono dubbi: è l’ego, tranquillamente installato nella coscienza, chi più chi meno, chi in un modo chi un altro. Ci ha pensato lo Spirito del Carnevale a personalizzare, disegnare, camuffare, animare e finalmente sbeffeggiare il grande Corruttore. Certamente lo Spirito di Dante era già andato sul sicuro, avendo intravisto in tempo utile quell’oscuro luogo che va dritto all’ombelico della terra, ma lo spirito del Carnevale forse ha fatto qualcosina in più: ci ha riso sopra.

LA MOSTRA

La prima raffigurazione di Dante su una costruzione allegorica del Carnevale di Viareggio risale al 1926 con il carro dal titolo „Il Ghibellin s’estasia“ ad opera di Antonio Ghilarducci e Fulvio Puccetti. Nella storia del Carnevale molti costruttori si sono ispirati a Dante Aligheri. Nella mostra sono esposti i bozzetti originali, conservati nell’Archivio Storico del Carnevale, relativi alle costruzioni degli artisti del Carnevale di Viareggio che hanno raccontato il Sommo Poeta o che a lui si sono ispirati.

Bozzetti originali in mostra

1.        Sergio Barsella e Carlo Francesconi Letteratura moderna, 1966

2.       Sergio Baroni Non ti curar di loro, ma guarda e passa, 1966

3.       Silvano Avanzini Commedia 70, 1971

4.       Giovanni Strambi e Guidubaldo Francesconi Che la dritta via era smarrita, 1985

5.       Arnaldo e Giorgio Galli Un punto in più del diavolo, 1987

6.       Silvano Avanzini L‘Impero del male, 1989

7.       Mario Neri La nuova Commedia, 1992

8.       Giovanni Lazzarini e Renato Verlanti Per me si va nella città dolente, 1993

9.       Carlo Lombardi e Roberto Vannucci Se io fossi (carro doppio), 2009

10.    Roberto Vannucci Non ti curar di loro ma guarda e passa, 2012

11.     Alfredo Ricci Lasciate ogni speranza o voi che entrate all’Agenzia delle Entrate, 2012

12.    Emilio Cinquini Vieni vieni con me, 2012

13.    Andrea Pucci Perdete ogni speranza voi che entrate, 2015

14.    Giampiero Ghiselli e Chiara Franceschini L’amor che move il sole e l’altre stelle, 2017

15.    Silvano Bianchi La cultura fa paura, 2020

16.    Rodolfo Mazzone Per me si va nella città dolente,. 2020

17.    Carnival Lab Academy  – Inferno 2.0 – La Divina Commedia al tempo dei social 2020

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ultimo aggiornamento: 11-02-2021


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