Barbara Paci, capogruppo in consiglio comunale del gruppo misto,
commenta il dibattito avvenuto in consiglio comunale sulla mozione
avente argomento la richiesta della creazione di una consulta sulla
disabilità da parte del comune di Viareggio
.

“Ho presentato una mozione al consiglio comunale per istituire la
consulta per la disabilità. Immaginavo questa proposta come
trasversale ed in grado di colmare una lacuna importante laddove a
Viareggio esiste già la consulta per gli animali e per lo sport.

La maggioranza con un incomprensibile comportamento che non posso che
definire di ostacolo a priori su qualsiasi proposta della
sottoscritta, o di altri consiglieri della minoranza, ha, dapprima
stravolto la mia mozione, attraverso un emendamento fiume intriso di
autoreferenzialità, per un’amministrazione che poco o nulla ha fatto
finora per i diversamente abili, in seguito l’ha fatta approvare, così
stravolta, declassandola a semplice tavolo di lavoro all’interno di un
ipotetico “atteso riavvio” della consulta del terzo settore. Non solo
un declassamento ma ancora un “a data da destinarsi” al quale il
comune di Viareggio ci ha ormai tristemente abituati.

Dunque gli animali e gli sportivi, secondo la maggioranza, hanno
diritto ad una consulta tutta loro, un organo vero e proprio di
indirizzo dotato di un consiglio, un regolamento e in grado di fornire
pareri all’amministrazione sui temi attinenti alle consulte, i
diversamente abili no.

Un declassamento da una consulta a tavolo di lavoro che a tutti gli
effetti sminuisce anche le famiglie e le associazioni che si occupano
di disabilità. La proposta veniva modificata talmente tanto che la
consulta per la disabilità sarebbe diventata una parte, un tavolo,
all’interno della consulta del terzo settore e volontariato che
l’assessore preposto ha ancora in cantiere. Quindi passare da una
proposta unica e a se stante ad una parte di un sistema molto più
articolato, ma, secondo la maggioranza, il miglior modo di agire per
le associazioni ed i rappresentanti del terzo settore.

Volevo si parlasse con tutte le associazioni che si occupano di
disabilità in una vera e propria consulta; non solo in un tavolo che
faceva parte di un’altro sistema più ampio, come appunto il terzo
settore. La consulta infatti è un organo consultivo con un proprio
statuto e regolamento e questo mi auspicavo per tutte le associazioni
che si occupano di questo delicato tema. Il terzo settore invece è un
insieme di enti di carattere privato che agiscono in diversi ambiti,
dall’assistenza alle persone con disabilità alla tutela dell’ambiente,
dai servizi sanitari e socio-assistenziali all’animazione culturale.
Per ognuno di questi ambiti verrebbe istituito un tavolo e non una
consulta effettiva.

La mozione che avevo proposto e chiesto come prima firmataria è stata
approvata dal consiglio comunale, ma è stata modificata a tal punto
che io stessa non la riconosco più come mia. “

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