Un progetto da un milione e mezzo di euro per il riuso e la rifunzionalizzazione delle vecchie aree industriali nel Comune di Stazzema allo scopo di creare un parco archeo – minerario al Canale della Radice e polverifici delle Molinette che possa essere veicolo di attrazione turistica.

Questo in sintesi il progetto presentato in collaborazione tra il Comune di Stazzema e l’Unione dei Comuni della Versilia: un progetto che si aggiunge alle proposte progettuali che il Comune di Stazzema ha sottoposto all’attenzione della Regione Toscana nei giorni scorsi. La proposta progettuale si inserisce nella linea identificata dalla Regione Toscana con la definizione di “progetto di paesaggio”, ossia come strumenti per dare attuazione al piano paesaggistico regionale PIT – PPR.

Gli Obiettivi principali della proposta progettuale sono la salvaguardia e valorizzazione dei percorsi storici di fruizione in sintonia con gli indirizzi regionali di fruizione lenta con conseguente promozione di forme di turismo all’area aperta. La  conservazione, recupero e trasformazione consapevole del patrimonio geologico e dei valori storico – architettonici costituiti dall’insieme delle opere che caratterizzano il sito archeo minerario. Il territorio di Mulina di Stazzema è stato per secoli un centro di estrazione del ferro e della pirite. In parallelo si sono sviluppate una serie di attività industriali per la produzione di polvere da sparo e micce. Il contesto ambientale e geologico del Canale della Radice ha permesso l’insediamento di entrambe le attività al suo interno. Lungo il sentiero ad Est del canale si trovano principalmente gli ingressi alle gallerie e ai saggi minerarie e la torre di partenza della teleferica mineraria.

Il progetto prevede lavori di tipi forestale, la messa in sicurezza ed il recupero dei manufatti, la trasformazione ad uso ricettivo di alcuni locali.

Sindaco Maurizio Verona

“Abbiamo un grande patrimonio che dobbiamo valorizzare e far conoscere”, commenta il Sindaco di Stazzema, Maurizio Verona “ e quindi in linea con le linee di sviluppo indicate dal PIT -PNR abbiamo predisposto questo progetto che oltre a valorizzare una memoria secolare di una comunità potrebbe garantire il futuro di questa, con un progetto di recupero di un sito industriale che racconta la storia di Mulina di Stazzema e della sua vocazione industriale. Oltre a prevedere il recupero dei manufatti, si prevede la possibilità che alcuni di essi possano essere destinati ad attività ricettiva capaci di accogliere i visitatori al suo interno e direzionarli nell’ambito di un turismo lento e di qualità che sappia cogliere le peculiarità del territorio.  Stazzema e l’Alta Versilia sono legati a doppio filo all’estrazione e trasformazione dei metalli prima e delle pietre poi e il recupero di questi siti può attrarre visitatori e quindi, una economia che possa continuare a vivere i nostri borghi”.

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