La Casa delle Donne di Viareggio esprime il proprio rammarico nel dover constatare che ,mentre ci adoperiamo, come istituzione al fianco delle istituzioni, a contribuire all’eliminazione della violenza mediante formazione e sensibilizzazione delle nuove generazioni e della nostra comunità, assistiamo all’ennesima pubblicità sessista.

In una società paritaria e rispettosa non esisterebbero immagini di mera oggettivazione del corpo femminile usato per attirare l’attenzione nella convinzione di vendere di più. Il fatto che venga attribuita all’immagine sessualizzata della donna la capacità di produrre più profitto , rappresenta proprio l’emblema della mercificazione dei corpi femminili ai quali si ricorre ,oramai , in mancanza di una competenza pubblicitaria. Questo genere di raffigurazione contribuisce a rafforzare una mentalità androcentrica nella quale la donna , vista come oggetto di gratificazione sessuale maschile , rimane in posizione subalterna a quella dell’uomo.

Consolidando i retaggi culturali patriarcali che relegano le donne a oggetto subordinato al piacere ed alle necessità degli uomini, si impedisce che le donne vengano viste e percepite in modo paritario in ogni ambito : sociale, familiare e lavorativo. Per questo motivo la mentalità sessista viene inserita all’interno della piramide della violenza perché è un sotteso e strisciante contributo alla concezione di subordinazione e inferiorità della donna.

Come possiamo sperare che le donne vengano viste, percepite e considerate autorevoli ,autonome ed autoderminate se ancora le vediamo rappresentate come orpelli atti ad appagare e soddisfare il mondo maschile? Giustificarsi con l’apparente scusa che la stessa rappresentazione sia stata proposta anche in versione maschile , non solo non giustifica l’oggettivazione femminile ma aggiunge una mercificazione trasversale che in alcun modo scagiona la bassezza del messaggio che genera. Non è certo una raffigurazione sessista di entrambi i generi che può contribuire a creare una società paritaria anzi consolida un livello culturale dal quale dovremmo tutti e tutte prendere con forza le distanze.

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