Non vi è dubbio che la nostra epoca attuale sia dominata dalle immagini. La parola scritta, un tempo il metodo di comunicazione primario nella società, sta perdendo rapidamente terreno a scapito dell’elemento grafico e visuale, che siano immagini o icone. Basta pensare a come viviamo l’informazione per capire quanto la sua fruizione sia cambiata. Fino all’arrivo della televisione negli anni 50 e 60 del secolo scorso la parola, scritta o parlata dominava. La radio trasmetteva notiziari e i giornali era densi di testo scritto in modo fitto e quasi del tutto privo di immagini. L’arrivo della comunicazione televisiva ha dato il via ad una rivoluzione che ha trovato il suo compimento nell’era attuale dominata dai social media. Questi si sono a loro volta velocemente evoluti, con i giovani che disdegnano i post e gli articoli di Facebook per seguire invece social puramente visuali come Instagram e Pinterest dove il punto di attrazione non è cosa c’è scritto ma l’estetica rappresentata. Questo mutamento ha riscontri in ogni campo del vivere sociale e si riflette in modo particolarmente intenso sulle aspettative che molti di noi si fanno su come debba essere l’ambiente che ci circonda. L’utente che passa la giornata scrollando feed con immagini immacolate e perfette si aspetta di vedere replicata nella propria vita quotidiana la stessa perfezione a cui ci hanno abituato incessanti post di influencer rappresentati in interni immacolati.

Questo ha portato a diversi cambiamenti, come ad esempio nel design dell’arredamento d’interni per spazi privati, dove le tendenze della moda usa e getta prevalenti nel mondo dell’abbigliamento sono state riprese, creando l’idea di mobili e spazi che devono essere aggiornati frequentemente per stare al passo con i tempi. L’esigenza “visuale” si riflette anche in locali pubblici, come bar, ristoranti, boutique o lobby di alberghi alla ricerca di angoli “instagrammabili” per i propri interni. Questi sono infatti diventati una componente di marketing essenziale per cavalcare l’onda social e sperare di essere “taggati” dai clienti ed ottenere dunque pubblicità gratuita per il proprio locale. Forse avrete notato come diversi locali “hipster” in città abbiano tenuto conto di questo fattore a livello progettuale pianificando angoli “giusti”, con lo sfondo interessante e la perfetta luca naturale per garantirsi pubblicità gratis.

Queste necessità di creare spazi decorativi in grado di attirare l’attenzione e di replicare la perfezione visuale di un feed di Instagram porta però a dei costi aggiuntivi non sempre facili da sostenere, specialmente in questa era di crisi dettata dalla corrente pandemia. Per evitare di dover chiamare uno specialista di interni e di dover cambiare tutto ogni pochi mesi, bastano alcuni accorgimenti, come ad esempio piazzare un pezzo di modernariato in modo adeguato o scegliere in modo oculato del mobilio di design. In termini di costo ed efficacia nulla è però più efficace ed economico della carta da parati di design se si vuole creare uno spazio suggestivo e memorabile. Una carta da parati vintage con un motivo di grandi dimensioni capace di stupire, specialmente se pensato per evidenziare una sola parete, è in grado di dare un’identità ad uno spazio più di qualsiasi altro strumento decorativo disponibile nell’arsenale del designer d’interni.

Avrete forse notato come negli ultimi anni si stia assistendo ad un ritorno in voga della carta da parati con una preferenza per motivi di tipo vintage. In parte questo è naturalmente dovuto alle ciclicità insite nel campo delle tendenze, ma occorre considerare come gli anni 70 e 80, che definiscono quello che consideriamo “vintage” in termini di interni, sia stato il decennio dove l’arte figurativa ha osato di più, con colori e motivi a dir poco coraggiosi e non certo pensati per rimanere discreti sullo sfondo. Questa espressività grafica si trova molto in sintonia con l’era dominata da Instagram in cui viviamo al momento.

Inserita in un ambiente moderno, con mobili contemporanei, la carta da parati vintage riesce a produrre un eccitante contrasto, creando un ponte tra epoche diverse. Per questo motivo, gli arredatori d’interni negli ultimi anni hanno esplorato i magazzini di vecchi rivenditori di carta da parati, alla ricerca di scorte dimenticate di rotoli originali ed autentici di carta da parati di quel periodo.

Finite queste scorte, e vista la difficoltà nell’utilizzare prodotti che dopo 50 anni, avevano perso molte delle loro qualità materiche, i designer d’interni optano oggigiorno per modelli di nuova produzione con un design vintage. Queste carte da parati conservano la magia dei motivi vintage con tutti i vantaggi delle moderne tecniche di lavorazione, con una qualità, standard di sicurezza e traspirabilità. Le tecniche di produzione odierne sono infatti incomparabilmente più avanzate di quelle degli anni ’70, con materiali in grado di essere puliti senza problema con un panno inumidito e di garantire certificazioni antincendio che permette di utilizzarli anche in spazi pubblici.

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