Ci si sta avviando verso la fine di un anno abbastanza soddisfacente per i mercati finanziari, che hanno ritrovato un nuovo equilibrio -sicuramente aiutati dalle politiche di alleggerimento monetario intraprese dalle Banche Centrali-, dopo le forti tensioni causate dalla fase acuta della crisi pandemica. In questo contesto, il settore che più soddisfazioni ha regalato agli investitori è quello delle cryptocurrencies, con il Bitcoin a far da trascinatore: difatti a più riprese sono stati registrati nuovi massimi di capitalizzazione e molte nuove valute virtuali hanno fatto il proprio esordio sulle piazze di scambio. Naturalmente, dopo il boom delle criptovalute nel corso degli ultimi mesi, ora l’interrogativo più ricorrente fra semplici risparmiatori e addetti ai lavori riguarda la possibilità di una prosecuzione della tendenza anche nel 2022.

È chiaro che, trattandosi di un argomento abbastanza complesso, sarebbe più opportuno concentrarsi sulle strategie da adottare per affrontare al meglio i vari scenari che potrebbero paventarsi, piuttosto che avventurarsi in previsioni che allo stato attuale delle cose non possono contemplare la situazione macroeconomica in ci si muoverà nell’immediato futuro e l’evoluzione dei singoli progetti collegati a ciascun token. 

Ad esempio, un paradigma, che difficilmente muterà nel tempo, è rappresentato dall’enorme volatilità che caratterizza l’andamento dei prezzi degli asset digitali; pertanto l’attuazione di tecniche di breve termine su tali sottostanti rappresenta una risorsa molto importante per gli investitori sia sotto il profilo puramente speculativo sia nell’ottica di una diversificazione multi strategy all’interno di un portafoglio.

Criptovalute: trading di breve termine con i CFD

In quest’ottica lo strumento più idoneo per fare trading online sulle crypto è il Contratto per Differenza: si tratta di un particolare derivato che, replicando sinteticamente la quotazione di un sottostante, consente la fruizione di specifiche funzionalità presenti nelle piattaforme dei broker online

Infatti, oltre alla presenza di tool di gestione ordini estremamente maneggevoli e interfaccia grafica per analizzare i token, nella disponibilità degli utenti vi sono due meccanismi molto importanti per speculare su time frames molto ridotti: la leva finanziaria -che aumenta la size di un singolo trade- e lo short selling -che consente di estrarre valore persino dai trend al ribasso dell’asset-.

Operatività di lungo periodo sulle criptovalute

Per operare sulle valute virtuali, con obiettivi temporali molto estesi in attesa che emerga il potenziale di un progetto crypto, è opportuno servirsi degli exchange. Naturalmente è bene evidenziare che in questo caso sono implementabili solo strategie rialziste e senza leverage, oltre al fatto che l’investitore necessita di un e-wallet in cui custodire il sottostante -spesso le società offrono gratuitamente i propri portafogli digitali-. 

Tuttavia questa modalità di accesso al mercato consente di fruire dello staking: un meccanismo di ricompense che, in cambio del mantenimento di una posizione in criptovaluta sul lungo periodo, distribuisce ulteriori token che vanno a sommarsi a quelli già acquistati. Un modus operandi così costruito ovviamente presuppone l’attenta valutazione di di ogni singolo progetto al fine di individuare tutte quelle tecnologie che in futuro potrebbero entrare a far parte della vita di tutti i giorni.

Il 2022 potrebbe essere l’anno di Ethereum

Molti analisti vedono nel 2022 l’anno della consacrazione di Ethereum: infatti, pur trattandosi di una fra le prime crypto ad arrivare sul mercato, la profonda trasformazione che sta interessando la sua piattaforma originaria potrebbe dare un ulteriore boost a quanto già di buono fatto fino ad ora, proiettando il token su valori di capitalizzazione ancora più elevati. 

Non è un caso che da più parti inizino ad aumentare le sensazioni di un avvicendamento nel dualismo con Bitcoin a sfavore di quest’ultimo. Nei primi mesi del prossimo anno, in particolare, si concretizzerà la fusione con Beacon Chain, che sancirà di fatto la nascita di Ethreum 2.0 e il passaggio dal protocollo di validazione Proof of Work a quello Proof of Stake.

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