Dai dispettosi lemming che in una celebre serie animata francese amatissima dai bambini fanno scherzi a ripetizione all’indifeso orso Grizzly al pappagallo di Cotton dei Pirati dei Caraibi, dalle eleganti carpe koi che popolano laghetti e giardini giapponesi alle lumache africane giganti che si lasciano “imboccare” e coccolare fino ai simpatici cincilla sudamericani, ai ricci pigmei subsahariani, agli scoiattoli volanti, pesci e pesciolini colorati e rarissimi fino agli animali da cortile come papere, galline, conigli.

Quarantene e lunghi periodi di isolamento dovuti alla pandemia hanno spinto una famiglia su tre a scegliersi come nuovo inquilino un animale. A dirlo è Coldiretti Lucca in occasione della tradizionale benedizione di Sant’Antonio Abate, il Patrono degli animali. 

Cani e gatti restano i più gettonati con l’aumento delle adozioni schizzate al 15% ma sono sempre di più coloro che, a causa degli spazi limitati, scelgono animali più insoliti come roditori, pappagallini, pesci e tartarughe. Una tendenza registrata anche in Versilia dove nel bel mezzo della pandemia, un anno fa, ha aperto l’agri-zoo di Luca Angelotti: la sua azienda agricola è specializzata nell’allevamento di animali esotici da compagnia ed è una delle poche in Italia. Il boom di richiesta di animali domestici ha però anche prodotto un “mercato parallelo”, una vera e propria tratta illegale di animali, che Coldiretti ha più volte denunciato.

“Il traffico di animali da compagnia costituisce un danno per tutti, ad eccezione di chi lo gestisce. Oltre che gli allevatori e i rivenditori onesti, il mercato nero spinto colpisce in primo luogo gli animali stessi, vittime quasi sempre di maltrattamenti ed abusi con l’acquisto di cuccioli di razza attraverso circuiti non legali che si traduce assai spesso – spiega Andrea Elmi, Presidente Coldiretti – in una spesa maggiore a lungo termine in cure mediche o addirittura nella morte dell’animale. Ecco perché è importante acquistare un animale da compagnia negli allevamenti autorizzati dove gli animali sono allevati, controllati e curati con grande attenzione e soprattutto rispettati”. 

Iscritto al corso di tecniche di allevamento all’Università di Pisa dove gli mancano pochi esami per laurearsi, la passione di Luca, 26 anni, nasce da bambino. Non è figlio d’arte e non aveva alcuna esperienza.

“La mia famiglia fa tutt’altro. Il mio è un percorso che ho cercato e voluto. Ho iniziato prendendo in affitto il terreno agricolo mettendo un piede davanti all’altro. Sono partito dalle fiere con uno stand specializzato. – racconta Angelotti che ricopre anche il ruolo di delegato giovani Coldiretti a livello provinciale – Lo scorso anno ho finalmente aperto l’allevamento con possibilità di apertura al pubblico. Vengono tanti appassionati, da tutta la Toscana perché allevo personalmente pappagalli rari ed altre specie insolite, e tante famiglie alla ricerca di animali speciali da tenere in casa. Prima di consegnarli uno dei miei animali chiedo sempre se sono consapevoli dell’impegno che richiederanno e soprattutto delle cure di cui avranno bisogno. Gli animali non sono giocattoli che si usano e poi, quando non si vogliono più, si mettono in un cassetto. A volte preferisco scoraggiare una vendita quando capisco che di fronte ho solo un capriccio. Voglio che gli animali che allevo con cura trovino una famiglia per sempre e non un alloggio temporaneo”.

Luca porta avanti parallelamente gli studi: “la mattina – racconta ancora – l’allevamento è chiuso perché mi dedico allo studio. Mi mancano quattro esami per laurearmi. Al momento questa è la mia priorità”. Il lockdown ha portato molte famiglie nel suo allevamento: “gli animali da compagnia sono preziosi anti-stress. – spiega ancora – Curano lo stress e ci fanno sorridere. Migliorano la nostra qualità della vita”.

Per informazioni www.lucca.coldiretti.it, pagina ufficiale Facebook @coldirettilucca e pagina ufficiale YouTube “Coldiretti Toscana”

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