“Ho sparato io. Lo rifarei, eccome se lo rifarei. Chi entra in casa mia, è violazione di domicilio: le so queste cose, ero carabiniere. Paura? No no, mai paura io nella vita. Io ho sparato, però se avessi mirato meglio l’avrei ammazzato e sarei stato contento. La pistola me l’hanno sequestrata: pazienza. Ma la ricompro anche, perché chi entra in casa mia ci lascia le penne. Lo rifarei, lo giuro che lo rifarei”.

Così Adelmo Ragoni ai microfoni di 50 News Versilia, l’uomo, 90 anni ad aprile, carabiniere in congedo, accusato assieme al figlio 44enne Gianluigi di tentato omicidio in concorso e detenzione illegale d’arma da fuoco. I due, mercoledì, si erano asserragliati in casa per ore, nel loro appartamento a Torre del Lago, dopo aver ferito in modo lieve un vigile del fuoco, intervenuto assieme alla locale polizia municipale per notificare un Tso a Gianlugi Ragoni. Dopo l’intervento dei Nocs, il nucleo speciale della polizia, i due erano stati bloccati: Adelmo, vista l’età, è ai domiciliari, Gianluigi in carcere a Massa. Oggi pomeriggio dovrebbe tenersi l’interrogatorio di garanzia. “Il mio morale è giù – ha aggiunto l’uomo – almeno finché non rientra Gianluigi”.

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ultimo aggiornamento: 21-01-2022


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