“Per negligenza, imperizia ed inosservanza delle discipline e delle riconosciute regole della tecnica, nonché in violazione di innumerevoli norme” Joachim Lehmann, supervisore dell’Officina Jugenthal “ometteva di svolgere la sua funzione di supervisore”. Questa la sostanza dell’intervento dell’avvocato Tiziano Nicoletti, legale di una delle parti civili (la signora Anna Maria Orsi) nel processo di appello bis in corso a Firenze per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009 che causò 32 morti. Alle officine Jugenthal, di cui Lehmann era supervisore, erano stati affidati gli interventi di manutenzione dei carri merci poi deragliati.

“A parere di questa difesa, il fatto che Lehmann fosse ‘tendenzialmente assente’ e fosse stato presente solo poche ore, presso l’officina Jugenthal, nella sua qualità di supervisore, non è un argomento che lo esenta da responsabilità, ma anzi è un comportamento negligente, che lo deve portare ed essere ritenuto colpevole”, ha aggiunto l’avvocato Nicoletti. “Lehmann – ha aggiunto il legale – era presente nell’azienda sin dal 2006, per poi essere nominato nel 2008: aveva il dovere di accertarsi che le prassi operative dell’officina, in particolar modo le metodologie e gli strumenti per effettuare gli esami fossero gravemente carenti. E aveva il dovere di imporre le misure adeguate affinché tali esami fossero condotti in maniera efficace: per esempio chiedendo che fosse utilizzato uno strumento digitale e non analogico”.

Stamani, oltre all’avvocato Nicoletti, nel corso dell’udienza, sono intervenuti anche i legali dell’associazione dopolavoro Ferroviario, di Hamane Fatouma Azoul Kharbova, dell’associazione Cittadinanza Attiva e dell’associazione Medicina Democratica e di tanti altri famigliari delle vittime della strage ferroviaria di 13 anni fa.

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ultimo aggiornamento: 05-05-2022


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