Inizia le sue attività anche in Alta Versilia, nei comuni di Seravezza e Stazzema, Proximity Care, il progetto pluriennale proposto dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che coinvolge la Regione Toscana, la Asl Toscana nord ovest, i 23 Comuni delle aree interne della provincia di Lucca e istituzioni del terzo settore. Dall’esperienza in corso da oltre due anni, per l’esattezza da dicembre 2021, in Garfagnana e Media Valle del Serchio, Proximity Care porta in dote a Seravezza e Stazzema, ben dieci linee di progetto avviate su telemedicina, screening oncologici, disagio giovanile, supporti per i caregiver, con l’obiettivo di rendere l’area interna della provincia di Lucca un laboratorio territoriale integrato di innovazione delle aree interne toscane e nazionali.
Dopo aver approfondito le caratteristiche e i bisogni di Seravezza e Stazzema, il team di Proximity Care ha definito un piano di intervento dedicato, prevedendo una serie di azioni con ricadute sul piano clinico, organizzativo e tecnologico, e con il coinvolgimento di ricercatrici, ricercatori e personale tecnico del Centro interdisciplinare Health Science della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Il team di progetto impegnato nei due comuni dell’alta Versilia possiede un ampio ventaglio di competenze: dal management sanitario alla medicina, dalla robotica all’informatica, passando per il diritto. La sinergia tra le tante discipline si conferma la chiave di volta del progetto Proximity Care, che punta a introdurre soluzioni di impatto durevole sui sistemi sociosanitari e sulle comunità locali.
Nel dettaglio, le azioni proposte per Seravezza e Stazzema riguardano la salute e il benessere degli adolescenti, con l’attività Proxy Young (svolta in collaborazione con l’Istituto ISI di Seravezza, la Fondazione Monasterio, la Zona distretto della Versilia)che coinvolge ragazzi in attività di educazione, promozione, screening cardiologico, corretti stili di vita; il supporto tecnologico dei servizi di emergenza e urgenza, con il progetto di Tele emergenza REC Visio118, condotto in collaborazione con la centrale 118 dell’Alta Toscana e con le associazioni del sistema di emergenza urgenza dei due comuni dell’alta Versilia, per supportare le azioni di soccorso. A Seravezza e Stazzema saranno anche introdotti strumenti innovativi di valutazione delle politiche e dei servizi alla persona, con l’avvio dell’Osservatorio delle esperienze della popolazione e con il coinvolgimento diretto della cittadinanza.
Le dichiarazioni.
Francesca Pennucci, ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna e responsabile della linea di attività rivolta ai giovani: “Proxy Young è la linea progettuale dedicata per intero agli adolescenti che risiedono nelle aree coinvolte dal progetto Proximity Care. Grazie al coinvolgimento diretto delle ragazze e dei ragazzi durante momenti dedicati di promozione e di prevenzione della salute, saranno sperimentati interventi utili a responsabilizzare studentesse e studenti nel prendersi cura di se stessi e nell’influenzare in modo positivo le loro comunità. Coinvolgeremo gli adolescenti nella sperimentazione di strumenti e modalità che, sfruttando i processi di engagement (coinvolgimento) e di influenza tra pari, possano ottenere un impatto più efficace rispetto al miglioramento la salute futura per le popolazioni residenti nell’alta Versilia.”
Piero Castoldi, docente della Scuola Superiore Sant’Anna e direttore dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Fotonica) e responsabile della linea di attività per la tele emergenza: “La Scuola Superiore Sant’Anna estende la sua vicinanza al territorio con le proprie soluzioni tecnologiche al servizio del cittadino attrezzando progressivamente anche i mezzi del Servizio di Emergenza 118 dell’Alta Versilia con il sistema di tele-presenza del medico per il supporto durante per gli interventi”.
Marcello Bertocchini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca: “Sin dall’inizio i due comuni dell’Alta Versilia sono al centro di Proximity Care con gli altri della Valle del Serchio. Oggi è un giorno importante perché anche questi territori entrano a far parte dei programmi operativi del progetto, beneficiando di una serie di importanti e decisive ‘conquiste’ fatte in tre anni di studi e sperimentazioni, grazie alle quali siamo già di fronte a soluzioni concrete per problemi reali che proprio gli amministratori avevano presentato come prioritari alla Fondazione.”
Lorenzo Alessandrini, sindaco di Seravezza: “È raro che all’innalzamento della domanda di potenziamento dei servizi più indispensabili nelle aree interne, si sia risposto dalla parte delle istituzioni con un’idea innovativa, coinvolgente e carica di visione, superando finalmente lo stantio ricorso alla rassegnata indicazione del “fai da te” che tradizionalmente viene raccomandata alle popolazioni montane distanti dai servizi principali. Nella salute, come nella sicurezza o nella prevenzione dei rischi naturali, i nostri paesi meritano di veder valorizzato il loro ruolo di presidio del territorio più articolato e complesso. Questo progetto lo fa e lo fa con intelligenza. Grazie per aver avuto questa intuizione e per aver favorito questa opportunità”.
Maurizio Verona, sindaco di Stazzema: “Si tratta di politiche essenziali per migliorare le condizioni socioassistenziali nelle aree montane, sia con l’utilizzo della tecnologia che dell’avvicinamento dei servizi ai cittadini che sono più distanti dalle strutture sanitarie. Per questo progetto lungimirante ringraziamo la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che investe importanti risorse, e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per le competenze tecniche e scientifiche che mette a disposizione, e ci auspichiamo che nel futuro questa diventi un’azione strutturale del nostro sistema sanitario e non rimanga solo un progetto sperimentale”.
Maria Letizia Casani, direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest:“Grazie al progetto Proximity Care stiamo portando avanti una serie di azioni che possono realmente migliorare i servizi socio-sanitari per i cittadini, in particolare quelli delle cosiddette aree interne, puntando sui concetti di prossimità e di innovazione tecnologica. Possiamo così ridurre gli ostacoli per i residenti di questi territori e far diminuire i costi ambientali, sociali ed economici. Si è infatti sviluppata una collaborazione unica tra partner complementari, in cui ciascuno apporta i propri saperi, con un lavoro comune su alcune specifiche progettualità che vanno nella direzione di rispondere ai bisogni dei cittadini utilizzando anche i risultati più avanzati degli studi legati alla tecnologia. Ringrazio i nostri operatori, che svolgono un ruolo fondamentale in questo ambito: sperimentano le azioni sul campo, interagiscono quotidianamente con la popolazione ed erogano servizi”.