Sorprende il contenuto dell’odierno comunicato della assemblea di redazione, del CdR de Il
Tirreno, della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) e dall’Associazione Stampa
Toscana (Ast) che non soltanto stravolge il fatto storico posto a base della contestazione disciplinare
avviata nei confronti del giornalista ma connota strumentalmente la vicenda di profili attinenti
l’esercizio di attività sindacale da parte del collega incolpato, in realtà del tutto insussistenti.
In primo luogo l’azienda non ha adottato alcun provvedimento disciplinare, con conseguente
irricevibilità della richiesta di ritiro di una decisione aziendale allo stato non ancora assunta.
L’azienda ha, invece, doverosamente avviato nei confronti del proprio dipendente un procedimento
disciplinare fondato sulla contestazione di un comportamento che, qualora confermato,
comporterebbe una macroscopica violazione dei doveri di diligenza, correttezza e lealtà ai quali
deve uniformarsi il giornalista che intrattenga con l’azienda un rapporto di lavoro subordinato.
La contestazione pertanto prescinde da qualsivoglia implicazione concernente la funzione sindacale
rivestita dal giornalista nei cui confronti è stata avviata l’azione disciplinare, ma si pone
esclusivamente sul piano del rapporto di lavoro con tutti i diritti e gli obblighi che ne derivano.
Si respinge pertanto fermamente il tentativo di attribuire carattere ritorsivo alla iniziativa adottata e
di inserire strumentalmente la vicenda nell’ambito del pendente procedimento giudiziale di natura
sindacale che ha, come è noto, oggetto del tutto distinto ed in ordine al quale la società attende con
serenità la decisione del Tribunale. Ma la eccezionale gravità del fatto contestato non poteva
consentire all’azienda di non assumere le iniziative previste dalla normativa in vigore, laddove tale
fatto implichi violazioni del tutto intollerabili, se confermate. Il giornalista ben potrà far valere tutte
le giustificazioni che riterrà opportuno addurre rispetto all’oggetto della contestazione, che saranno
valutate dall’azienda con prudenza, equilibrio e senso di responsabilità. Proprio per questo le
iniziative minacciate si rivelano del tutto improprie e temerarie, inficiando ulteriormente la
dialettica sindacale.
L’azienda ha sempre operato nel pieno rispetto delle norme contrattuali, delle prerogative sindacali
e delle regole di correttezza nei rapporti con il personale e con i rappresentanti del Comitato di
redazione.
SAE Toscana Srl ribadisce il proprio impegno a mantenere un dialogo costruttivo con tutte le parti
sociali, nel rispetto reciproco dei ruoli, ma non può accettare che siano diffuse informazioni
incomplete e lesive dell’immagine aziendale, specialmente in un momento di grande delicatezza per
il settore editoriale e per l’intera testata.
L’azienda conferma la volontà di garantire la continuità del giornale “Il Tirreno” e di proseguire il
percorso di rilancio, valorizzando il lavoro delle giornaliste e dei giornalisti e tutelando al contempo
la sostenibilità economica dell’impresa.
Sae Toscana Srl