Il Partito Democratico di Viareggio attacca duramente la riorganizzazione della giunta comunale a sette mesi dalle elezioni. Nel mirino la nomina di Gabriele Tomei come vicesindaco e la concentrazione di deleghe nelle mani del primo cittadino
VIAREGGIO – Un rimpasto che «svilisce il resto della giunta» e rappresenta «il segno di una crisi politica». Il Partito Democratico di Viareggio non usa mezzi termini per commentare la riorganizzazione della giunta comunale decisa dal sindaco Giorgio Del Ghingaro con la nomina di Gabriele Tomei a vicesindaco.
Secondo i dem viareggini, la scelta di togliere deleghe di peso a tre assessori e accentrare le responsabilità amministrative e politiche intorno al sindaco e al neo vicesindaco crea ombre politiche sull’amministrazione e sul suo non è «un atto di rilancio ma il segno di una crisi politica e di un’amministrazione arrivata alla fine del suo percorso: più impegnata a riequilibrare se stessa che a occuparsi della città».
La critica più dura riguarda la distribuzione delle competenze. Del Ghingaro si occuperà di politiche giovanili, risorse finanziarie, tributi ed entrate, patrimonio, demanio e governance delle partecipate. A Tomei andranno lavori pubblici, istruzione, servizi socio-educativi per l’infanzia ed edilizia scolastica. «Viene da chiedersi come due persone possano portare avanti con serietà e attenzione ambiti amministrativi così importanti per la città mentre si depotenziano tre assessori lasciando loro deleghe residuali», attacca il PD.
Per i democratici viareggini si tratta dell’«ennesima dimostrazione della gestione politica del Sindaco, che arriva ora a costituire di fatto un duopolio dove confronto e collegialità restano pratiche vuote». Un sistema definito «autoritario e autoreferenziale».
Il comunicato solleva anche interrogativi sulla parità di genere: a seguito delle dimissioni di Laura Servetti, il sindaco avrebbe scelto «di non valorizzare o mettere nelle condizioni di assumere ruoli di responsabilità nessuna donna».
«Viareggio merita altro – conclude la nota del PD – una amministrazione che ascolti, coinvolga, porti soluzioni e rispetti le persone, non un sistema dove un uomo decide e tutti gli altri si devono adeguare».
Un appello finale è rivolto alla maggioranza e a «chiunque reputi queste scelte sbagliate e inopportune», invitati a chiedersi «se valga ancora la pena sostenere un’amministrazione così distante dai valori in cui diceva di credere».