La vita degli alberi di Natale… dopo il Natale

FIRENZE. Si intitola “Linee guida per la coltivazione tradizionale e possibilità di produzione biologica in Toscana”: è un bel volumetto, poco meno di un centinaio di pagine, edito dalla Regione Toscana. E’ stato pensato per fornire supporto agli operatori del settore, pubblici o privati, proprietari, progettisti, funzionari degli enti competenti ecc. e fa parte della collana intitolata “Supporti tecnici alla legge regionale forestale della Toscana.”

L’assessore all’agricoltura e foreste ha firmato la presentazione al volume. “La superficie regionale toscana interessata da questa coltura – vi si legge tra l’altro – è oggi diffusa su circa 150 ettari, ma seppure ridotta in termini di superfici la coltivazione dell’albero di Natale assume anche oggi una non trascurabile importanza socio economica per le aree montane e collinari. Può costituire infatti una valida integrazione al reddito per le imprese agroforestali, la cui presenza è quanto mai importante per la prevenzione e la riduzione di rischi di natura idrogeologica e di incendi, specie nelel aree più sensibili dal punto di vista ambientale.”

 

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