(foto Marco Pomella)

“Il 29 Giugno è tutti i giorni”. La lettera di Stefano Poletti a Andrea Falorni

VIAREGGIO. “Caro Andrea tra poco sono 5 anni che quel maledetto treno vi ha uccisi, qua la situazione è peggiorata, il nostro Varignano quartiere dove siamo cresciuti la politica, quella che non ce l’ha fatta a costruire un muro ha chiuso il Fienile ed il Vasco Zappelli. Il “Verme” è andato a Finmeccanica e il suo braccio destro ha preso il suo posto. Il processo è cominciato senza telecamere perché  l’italia non deve sapere dell’ omicidio di 32 persone, a questo si aggiunge la sagra dell’ipocrisia con il consiglio comunale aperto sulla strage solo per rifarsi di una immagine perduta, in questo anno si è accentuata in me la vergogna di essere un iscritto alla CGIL al punto in cui quando  ho visto Marco Piagentini mi è venuto spontaneo  chiedergli scusa, anche l’altra  sera la maggiore delusione che per me è stata una conferma, è l’ atteggiamento della signora Isaliana Lazzerini”.

Stefano Poletti scrive all’amico Andrea Falorni, vittima della strage del 29 Giugno 2009.

“Caro Andrea di positivo ci sono i tuoi amici delle “Tartarughe Lente” che fanno grandi cose a livello di sociale, ci sono i familiari, Riccardo Antonini e l’Assemblea 29 giugno che non mollano, ogni volta che vedo Silvano con la sua tenacia calma leggo negli occhi la voglia di arrivare alla verità e giustizia, hanno inaugurato la nuova via Ponchielli è vero la vita continua, ma almeno non rompano i coglioni con rinascerà più bella, perché il sangue innocente di 32 vittime non lo lava nessuno: Ciao Andrea saluta gli altri, il 29 parteciperò al corteo per non dimenticare, ma chi ha sempre creduto in un mondo migliore il 29 giugno è tutti i giorni. Ciao”.

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