VIAREGGIO. Un’ordinanza del Comune di Viareggio impone a un locale di sigillare le spine delle birre per assenza della licenza di attività di somministrazione. Ma il titolare non si perde d’animo. E lancia, curiosamente, una raccolta fondi attraverso Internet – o, volendo utilizzare un termine in voga, crowdfunding – per racimolare parte delle somme necessarie a presentare ricorso al Tar Toscana.

Quella che avete appena letto è la storia di Roberto Perruccio e del suo “Punto Birra”, luogo di ritrovo situato all’angolo tra via Fratti e via XX Settembre. Che ha dovuto sigillare le spine a seguito di un’ordinanza del Comune datata 25 maggio 2015 che impone la “cessazione immediata della sola attività di somministrazione non autorizzata […] consistente nella mescita di birra alla spina”. Questo non significa che l’intero esercizio debba abbassare la serranda, né impedisce la vendita di birre in bottiglia.

Il titolare, tuttavia, sostiene di essere dalla parte del giusto: quella licenza l’ha regolarmente ottenuta al momento dell’apertura tre anni fa. Presenta un ricorso al Consiglio di Stato, ma il Comune si oppone e così si rivolge al Tar: la procedura gli costa 4mila euro. Ma Perruccio non si perde d’animo. E lancia così una raccolta di fondi per mille euro, necessari a coprire parte delle spese legali.

Quanti vorranno sostenere il “Punto Birra” riceveranno comunque qualcosa in cambio, come impongono le regole non scritte del crowdfunding: sono infatti previsti sconti sulle spine, cene per due persone, serate di degustazione e persino fusti di birra spediti a casa. Perruccio ha ancora un mese di tempo per completare la raccolta fondi, finora arrivata alla metà della cifra prefissata, prima che decada la possibilità di presentare ricorso al Tar.

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ultimo aggiornamento: 02-10-2015


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