VIAREGGIO. “Oggi siamo stati sottoposti ad un azione di ricatto gravissima da parte dell’assessore al personale Valter Alberici: mai ci saremo aspettati che un’amministrazione potesse ricorrere all’arma del ricatto in sede di trattativa relativa il fondo della destinazione delle risorse decentrate”. Così scrive Cristina Ceragioli della Rsu dei dipendenti comunali di Viareggio in una lettera inviata ai colleghi.

“Come sapete, anche perché molti di voi hanno contribuito, abbiamo presentato il ricorso al Tar relativo alla delibera 39 denominata ‘macrostruttura’: il ricorso è improntato su principio della buona amministrazione, ed il suo campo di azione. Niente è collegato alla contrattazione decentrata che fa parte del diritto privatistico.

“Oggi su indicazione dell’assemblea, seppur obtorto collo, saremo stati disposti a firmare un accordo decentrato con la destinazione delle risorse che avrebbero accontento sia l’amministrazione con i sui 122mila euro destinati alle posizioni che alle somme da destinare per le progressioni e per la produttività 2015.

“Ecco l’intervento testuale dell’assessore Alberici: ‘o ritirate il ricorso al Tar, o io vado avanti con le posizioni e non do niente ai dipendenti, dovrete voi spiegare l’interruzione delle trattive’. Tale dichiarazione ha lasciato imbarazzate e basite le Organizzazioni sindacali, in quanto alle trattive del fondo non rientra nella prassi mescolare chiarimenti di altra materia quale il ricorso al Tar in questione.

viareggio comune“Il sindacato non si fa ricattare da nessuno né svende la dignità dei lavoratori o baratta la democrazia. Dopo l’uscita dell’assessore è stato messo a verbale che le organizzazioni sindacali erano disposte a firmare il contratto decentrato presentato dall’amministrazione e che pertanto al di là degli attacchi di ira dell’assessore, per noi c’erano tutti i requisiti per la firma di un contratto che soddisfacesse entrambe le parti. Certamente non avremo ceduto ai ricatti e che se nel caso l’amministrazione comunale, per propria volontà avesse interrotto le trattative doveva dimostrare con concretezza le motivazioni, in quanto alla proposta presentata si era divenuti ad un accordo totale.

“Niente aveva a che vedere con un ricorso presentata al Tar, peraltro mai nascosto,su altra materia che dista dalla contrattazione decentrata e dalla produttività dei lavoratori. Il 13 ci sarà un’altra assemblea alle prime due ore, come sapete: lì sarà la sede nella quale decideremo il da farsi.

“Mai ci era capitato di sottostare all’arma del ricatto, se i nostri padri avessero ceduto forse oggi non avremo la nostra Costituzione. Mio nonno Guido Mazzoni, tra olio di ricino e tessera del fascio, ha sempre scelto l’olio ed è rimasto un uomo libero”.

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ultimo aggiornamento: 04-11-2015


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