PD: “Piazza Duomo vuota, Pietrasanta vittima del Vuoto Politico”

PIETRASANTA. PD all’attacco. “Piazza Duomo a Pietrasanta è certamente una delle più belle piazze minori d’Italia, e una caratteristica ulteriore che l’ha distinta in questi ultimi anni è stata quella di essere scenario e teatro di importantissime mostre d’arte, che si sono svolte in continuità non solo nella piazza vera e propria, ma anche negli edifici adiacenti di Palazzo Panichi, della Chiesa e Convento del Sant’Agostino.”

“Ma da qualche mese a questa parte tutto questo non esiste più: terminata la grande mostra di Mitoraj e le altre programmate dalla precedente Amministrazione, niente è stato più realizzato, e la sensazione di vuoto che si percepisce nella piazza principale orfana di grande opere d’arte, è la stessa che traspare cliccando sulla pagina “Mostre d’arte” del Comune di Pietrasanta che evidenzia come non ci sia nessuna rassegna in svolgimento.”

“Le sparate di Mallegni sui grandi eventi e i viaggi di svago negli States non riescono ormai più a mascherare il niente che è stato fatto in questo periodo.

Nell’autunno dello scorso anno Pietrasanta vedeva tre importanti iniziative, come la rassegna di DoCartoon, il festival del Cinema Agave di Cristallo e il Premio Barsanti e Matteucci con la premiazione dell’Amministratore Delegato di Lamborghini.

Nel periodo autunno/inverno si tenevano le mostre di Miozzo, della famiglia Tommasi e quella di Cosci a Palazzo Moroni organizzata dal circolo F.lli Rosselli.

Eventi importanti frutto di una programmazione non estemporanea e della sinergia, per quanto riguarda le mostre, con il Centro Arti Visive e con gli artigiani di Pietrasanta, che invece ora vengono di fatto estromessi da un ruolo attivo.”

“Il nostro è un grido di allarme, perché Pietrasanta non può vivere solo grazie alle capacità professionali di ristoratori e commercianti: l’arte, l’artigianato e la cultura sono stati alla base della sua fortuna passata e dovranno esserlo anche per il presente e il futuro.

Riteniamo indispensabile tornare a investire sulle nostre forti peculiarità, coltivare la nostra identità aggiornandola alle odierne esigenze per garantire eventi di spessore e al passo coi tempi: solo così un certo tipo di turismo potrà continuare a svilupparsi e a portare reali benefici per la nostra economia.”

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