VIAREGGIO. Sabato 21 luglio debutta sul lago anche MADAMA BUTTERFLY nell’affascinante allestimento dello sculture giapponese Kan Yasuda. Sul podio il direttore viareggino Valerio Galli.
Il Teatro: alito di vento rigeneratore che da 30 secoli accompagna l’uomo nelle sue espressioni con i linguaggi del corpo, della mente e dell’anima, danza incessante alimentata dal sacro fuoco ad elevare lo spirito. Alito di vento, alito di vita che dal nostro fantastico subconscio si traspone sul palcoscenico, trasmettendo emozioni profonde.
Alito di vita che accompagnò fin da bambina l’attrice-cantante lirica Salomiya Ambrosievna Krushelnytska.
Lo stesso alito di vita che lo scultore Ruslan Ivanytskyy, di nazionalità ucraina come la Solomiya, fa rivivere oggi con l’opera vincitrice del progetto internazionale “Scolpire l’Opera”, promosso dalla Fondazione Festival Pucciniano di Viareggio, che coniuga la pittura e la scultura dei grandi artisti contemporanei e la musica immortale del compositore più amato nel mondo presentando “Madama Butterfly” raffigurata nel mezzobusto di colei che per prima portò al successo questa opera pucciniana, Salomiya Ambrosievna Krushelnytska.
“L’arte nel suo mistero le diverse bellezze insiem confonde…” (Tosca), così i due volti e le due storie si fondono indissolubilmente in una, due donne e il loro grande spessore nel teatro e nella vita. Tanto che lo stesso Puccini ebbe a dichiarare che Salomiya e Madama Butterfly erano un tutt’uno, e fece dono all’attrice di un ritratto che la rappresentava in quelle vesti.
L’operà di Ivanytskyy rimarrà patrimonio della Fondazione Festival Pucciniano nel Foyer del Gran Teatro all’Aperto Giacomo Puccini di Torre del Lago Puccini, insieme a quelle di altri grandi artisti che dal 2000 si susseguono: Kan Yasuda, Igor Mitoraj, Jean‐Michel Folon, Arnaldo Pomodoro, Pietro Cascella, Nall, Ugo Nespolo, Roger Dean, Franco Adami.