Nella tarda serata di mercoledì 3 aprile, circa 50 uomini tra personale della Polizia di Stato, Polizia Locale e tecnici dell’ASL, a conclusione di un approfondito lavoro investigativo ed amministrativo, irrompevano in 9 centri massaggi cinesi presenti nel territorio di Viareggio:

  • Studio Olistico di “Liu Yumei” piazza d’Azeglio n. 29
  • Centro Benessere di “Zhao Haiping” via S. Andrea n. 180/182
  • Centro Massaggi “Oasi”\di “Wu Gonghua” via S. Francesco n. 25
  • Studio Benessere “Principessa” via IV Novembre n. 136
  • Studio “L’Oasi” di Tui-Na – Wu Qunli via Zanardelli n. 215
  • Centro Benessere Massaggi “Tunia” via Nicola Piasano n.49/B
  • Centro Massaggio “HR” di Hu Ruiquing via Aurelia Nord n. 266/A
  • Centro Massaggio “Tuin Hong Kong” via Monte Gabberi n.19
  • Centro Massaggi “Rosso Rossa” via Aurelia Sud n.36 

La peculiarità di quest’operazione, frutto di una fortissima sinergia tra le diverse componenti che hanno operato, consiste nell’aver perseguito i locali su un piano amministrativo e, solo successivamente, i titolari.

Tanto si sostiene in quanto l’attività è stata proiettata in pregiudizio di “centri massaggi” ove le prestazioni elargite erano di dubbia natura, laddove si consideri che la clientela (normalmente di prevalenza femminile nei centri estetici) era esclusivamente maschile e, inoltre, su diversi e noti siti di incontri, virtuali e cartacei, nelle sezioni riservate ad escorts, erano riportati numeri di telefono che riconducevano ai centri oggetto di indagine con foto di ragazze in pose ed abbigliamento tipico di proposte sessuali a pagamento.

La costruzione investigativa è stata suffragata da servizi di osservazione, di monitoraggio quotidiano e di costante attenzione mirata ad individuare la strategia più adeguata.

Il simultaneo blitz, avvenuto nel tardo pomeriggio, ha consentito di acquisire i seguenti risultati:

situazioni igieniche gravemente compromesse; gravi e plurime violazioni della normativa in tema di tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro; carenze impiantistiche e mancanza di certificazioni sia termoidraulica che elettrica; numerose infrazioni a norme edilizie; attività di estetista senza abilitazione alcuna.

Uno spettacolo inquietante si è presentato agli operatori di polizia nei sottoscala ed in alcune stanze, per le condizioni igieniche rilevate e per frigoriferi colmi all’inverosimile di prodotti alimentari scaduti o marci; sistemi elettrici e termoidraulici installati con nastro adesivo e con le pertinenti condizioni di pericolo; scatole intere di profilattici sigillati e cestini di profilattici usati; medicinali sanitari scaduti; cibo in stoviglie appoggiate su improvvisate cucinette riposte in angoli nascosti dei locali; letti di fortuna ricavati in spazi angusti e di piccole dimensioni; armadi pieni di vestiario e, quindi, una situazione che lasciava intuire facilmente che i locali, formalmente presi in affitto per uso commerciale, avevano anche un uso abitativo delle ragazze che prestavano i loro servizi.

L’esito dell’operazione è consistito nella chiusura con apposizione di sigilli di tutti i nove centri massaggi per mancanza dei requisiti igienico-sanitari.

Le indagini di natura tecnica in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro e di polizia giudiziaria stanno proseguendo per verificare situazioni di favoreggiamento o sfruttamento della prostituzione.

In sintesi, situazioni disumane e mortificanti del minimo senso di dignità umana per persone che in quei luoghi vivevano e lavoravano.

 

(Visitato 6.696 volte, 1 visite oggi)

Incidente mortale in via Traversagna

Accoltellò il vicino, confermata la condanna