Prima donazione di plasma iperimmune all’ospedale “San Luca” di Lucca

Prima donazione di plasma iperimmune al Centro Trasfusionale di Lucca. Sarà utilizzato per la sperimentazione denominata “Tsunami”, il protocollo autorizzato dall’AIFA e dall’ISS grazie al quale sarà possibile valutare l’efficacia del plasma da donatore immunizzato per la cura dei pazienti affetti da Covid-19.

Il primo lucchese a contribuire a questa ricerca si chiama Andrea Carmignani ed è un donatore abituale, oltre che volontario del 118. Si è presentato al “San Luca” dopo che gli accertamenti avevano dato conferma della sua guarigione e dopo aver rispettato il periodo di quarantena previsto. E’ in ottima salute e, pur essendo un donatore abituale, non aveva mai donato plasma. Ha comunque aderito spontaneamente con entusiasmo e grande generosità a provare questa nuova esperienza. Una volta seguita la prassi, che prevede di fare alcuni esami preliminari per conferma dell’idoneità a partecipare allo studio, Carmignani ha preso appuntamento e si è recato oggi (18 maggio) al Centro Trasfusionale,  accolto dal medico che segue i donatori inseriti nel protocollo, Annalisa Martinucci, e dal direttore della struttura Rosaria Bonini:

“Ci sono ormai evidenze in letteratura dell’efficacia dell’uso del plasma da convalescente – ha evidenziato la dottoressa Bonini – e per questo ci siamo impegnati ad aderire a questa sperimentazione. Il percorso non è stato semplice ma siamo soddisfatti di partecipare a questo studio di livello nazionale”.

In rappresentanza della Direzione Ospedaliera, Sergio Ardis e Moreno Marcucci hanno ringraziato Andrea in particolare, ma anche tutti i donatori che sono importantissimi nel sistema sanitario.

“Sono felice di poter dare il mio contributo a questo studio – ha detto Carmignani – ho sempre donato sangue ma è la prima volta che dono plasma: spero tanto che possa servire a guarire i pazienti affetti da Covid”.

Naturalmente è andato tutto bene ed il plasma è stato inviato a Pisa, all’Officina Trasfusionale, per la lavorazione successiva.

Andrea Carmignani è stato il primo, ma non sarà l’ultimo: si è già prenotato un buon numero di persone (donatori e non), che hanno superato la malattia e vogliono contribuire, con il loro dono, alla guarigione di chi si trova ancora ricoverato per il Coronavirus.

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