dal nostro inviato

CARRARA. Dati i suoi natali in Lombardia, si potrebbe rispolverare un vecchio striscione che i tifosi dell’Inter dedicarono all’attaccante Maurizio Ganz: “El segna semper lu”, “Segna sempre lui” in dialetto. O forse no, forse è troppo presto perché lui ha appena 18 anni ed è alla sua prima esperienza tra i professionisti. Eppure Gianmarco Gerevini, centrocampista del Viareggio, ci ha preso gusto con il fare gol. Dopo il pareggio di nove giorni fa nel derby con il Prato ecco un’altra marcatura in un’altra sfida tutta toscana, la prima delle tre reti con cui il Viareggio ha sbancato lo stadio dei Marmi.

Eppure, in sala stampa, il gioiellino scuola Brescia preferisce concentrarsi sulla prestazione della squadra: “Abbiamo reagito bene dopo l’1-1. Anzi, direi che siamo partiti bene già da subito, mostrando un approccio alla gara che nelle precedenti partite forse non si era visto.

“Nel primo tempo si è vista una buona squadra che ha avuto diverse occasioni: l’unico difetto è che siamo stati un po’ lenti e compassati. Nella ripresa siamo stati più veloci e siamo andati meglio, aiutati anche dall’espulsione.”

Eppure i bianconeri hanno faticato a far valere la superiorità numerica. “Non ci aspettavamo la loro reazione dopo il cartellino rosso di Lazzoni. Ci sono stati tre-quattro minuti in cui non ci siamo resi conto di cosa stava succedendo.”

Poi, però, il Viareggio ha capito che doveva allargare le maglie della difesa marmifera e incunearsi: “Sì, una volta che si sono aperti gli spazi abbiamo chiuso la partita, mentre invece contro la Paganese non ci eravamo riusciti.”

E adesso, domenica, ai Pini arriva il Latina capolista, primo con due punti di vantaggio sulle zebre. Che, se vincono, salgono ulteriormente in classifica. “Per ora non ci pensiamo, la classifica la guardiamo a fine campionato”, conclude Gerevini. “Dobbiamo cercare di vincere il maggior numero possibile di partite: credo sia possibile, siamo veramente una buona squadra grazie anche al mister che ci ripete sempre che tutti sono titolari e nessuno è una riserva.”

Simone Pierotti

Ascolta l’intervista a Gianmarco Gerevini

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