VIAREGGIO. Non è trascorsa nemmeno una settimana dalla presentazione dei bozzetti di carri e mascherate del prossimo Carnevale e già tengono banco numerose polemiche: dopo l’estromissione dalla prima categoria della coppia Simone Politi-Priscilla Borri, dopo il caso del bozzetto “doppione” di Michele Canova– ma, al momento, il mascheratista non rischierebbe l’esclusione, dato che il progetto del 2009 non fu effettivamente realizzato -, a finire nell’occhio del ciclone è Massimo Breschi con il suo “Le nozze con i fichi secchi”.
Come riportato questa mattina (martedì 7 novembre) da un quotidiano locale, infatti, il carro di Breschi ha molti punti in comune, a partire dal titolo, con quello che realizzò Giovanni Lazzarini nel 1965: “Menghino”, all’epoca, si cimentava con i complessi mascherati e in quell’anno vinse addirittura il primo premio.
A regalargli il trionfo fu “Le nozze con i fichi secchi”, un’allegoria sull’ingresso dei socialisti nel governo targato Democrazia Cristiana che era sfociato nel primo esecutivo di centrosinistra. 
Su un’automobile belle-èpoque malmessa viaggiava una coppia di novelli sposi composta da Pietro Nenni e Aldo Moro, mentre i ministri in carica erano i cilindri del motore.
La costruzione fu sottoposta a una sorta di censura: l’allora Comitato Carnevale ricevette dalle autorità di pubblica sicurezza una lettera con cui si contestava all’opera il reato di vilipendio al governo e Lazzarini dovette modificare le figure dei ministri.
Quasi mezzo secolo più tardi, socialisti e democristiani sono stati sostituiti dal capo dello Stato Giorgio Napolitano e dal premier Mario Monti, mentre altri politici italiani compongo il corteo nuziale.
