“E così anche nell’affaire VEOLIA-Falascaia-Pioppogatto siamo arrivati al colpo di scena finale. L’escalation emozionale messa in piedi è veramente notevole”. Lo scrivono  in un comunicato congiunto l’Associazione per la Tutela Ambientale della Versilia, Amici della Terra, Co.As.Ver, Italia Nostra e WWF Lucca.

“Prima le lusinghe dei vantaggi derivanti da condizioni tariffarie e da concessioni economiche. Poi, tanto per forzare la mano, VEOLIA, a fronte di una presunta diminuzione dei conferimenti, ha giocato la carta del ricatto occupazionale, dimenticando che, sulla base della vigenti norme contrattuali, le maestranze degli impianti di Falascaia e Pioppogatto sono comunque retribuite e, si badi bene, non da VEOLIA, bensì dalla tariffa corrisposta alla stessa da noi cittadini mediante l’istituto della TIA/TARSU. Adesso, poiché anche questo appare un argomento poco efficace, ecco l’ultima novità: “VEOLIA se ne va!”. Verrebbe da aggiungere che se ne va dopo quanto è successo a Vercelli e in altri impianti simili a quello di Falascaia!”

“Sulla base del vigente contratto – scrivono i comitati e le associazioni – il ritiro di VEOLIA è tecnicamente possibile. Esso rappresenta un’ulteriore complicazione verso la positiva conclusione dei contenziosi milionari aperti tra comuni e gestore: recupero della quota di ammortamento dell’impianto di Falascaia , riconoscimento del mancato incasso derivante dalla non corretta applicazione del CIP6 al quantitativo di energia contrattualmente ascrivibile in tariffa.  Gli scenari futuri che si potrebbero aprire in assenza di una gestione democratica dell’uscita di scena di VEOLIA sono anch’essi assai preoccupanti. Preso atto che uno degli impianti del sistema integrato della Versilia non è più disponibile, è quanto mai urgente che gli amministratori versiliesi, prima che altri provvedano, ripensino in tempi brevi all’intero sistema di trattamento dei rifiuti, ponendosi in un’ottica che non può più coincidere con quella fino ad ora utilizzata. Da questo cambio di prospettiva deriva inoltre la necessità di rivedere le regole alla base del protocollo di gestione e di riscrivere nuove regole contrattuali andando di fatto ad un superamento del vigente contratto Daviddi, degli atti di sottomissione e della tariffa”.

“In un momento cruciale come questo – aggiungono i comitati – le scriventi associazioni di cittadini ritengono assai preoccupante l’immobilismo del CAV, in quanto evidenzia un atteggiamento attendista proprio di chi teme (o non vuole) decidere, derogando la gestione delle criticità ad altri (forse l’Autorità Regionale o la Provincia o l’ATO?). Invitiamo pertanto il CAV e tutti i sindaci della Versilia a rompere gli indugi e a non lasciarsi sfuggire, dopo venticinque anni, l’occasione loro offerta di recuperare a pieno titolo la capacità territoriale d’indirizzo nella gestione dei rifiuti prodotti in Versilia. Per cogliere quest’occasione occorre evitare, innanzitutto, che gestori esterni, quali essi siano, soggetti terzi o ATO, subentrando a VEOLIA, portino fuori dalla Versilia il luogo dove si decidono la tipologia delle lavorazioni e la finalizzazione dei prodotti finali. Così facendo l’azione del CAV eviterebbe, fra l’altro, di trasferire fuori dal nostro territorio enormi risorse di danaro e/o materiali. Il CAV dovrebbe farsi promotore in tempi rapidi di un tavolo tecnico in grado di avviare nel concreto quanto contenuto all’interno del progetto di riconversione di Pioppogatto a suo tempo presentato e riassunto col termine di “Piano Favoino”. Dovrebbe promuovere e realizzare, in tempi brevi, gli auspicati interventi di riconversione di Pioppogatto finalizzati al conseguimento del massimo recupero di materiale dagli RSU conferiti . Cardini di questa riconversione sono, fra l’altro, l’estensione della raccolta Porta a Porta a tutto il territoriio versiliese,  il miglioramento della capacità di recupero e selezione, l’avvio di nuove lavorazioni, la messa in esercizio di una nuova linea di recupero (tra l’altro già presente nell’impianto di Pioppogatto perché prevista dal contratto Daviddi e mai utlizzata) , il riassorbimento della manodopera in esubero a Falascaia”.

“Secondo i Comitati dei Cittadini – concludono – la trasformazione del sistema impiantistico sopra auspicata si sposa a pieno titolo con le linee guida formulate dalle forze politiche del centro sinistra in tema di raccolta e recupero dei rifiuti (brevemente “obbiettivo rifiuti zero”). Idee mutuate a pieno titolo all’interno del programma politico della maggioranza che sostiene l’attuale giunta provinciale. Ricordiamo questo non trascurabile dettaglio sia al presidente della Giunta Provinciale che all’Assessore Provinciale all’Ambiente, affinché si adoperino perché il CAV si impegni fattivamente nel conseguimento dell’”obbiettivo rifiuti zero”, favorendo una riconversione di Pioppogatto finalizzata al massimo recupero di materiali dai rifiuti conferiti ed alla cancellazione della produzione di CDR o, peggio ancora, di CSS. Il problema tariffario è strettamente legato a quanto sopra esposto. A questo proposito i Comitati dei Cittadini invitano il CAV ad uscire dall’ambiguità dei “modelli teorici” e ad attenersi esclusivamente alle lavorazioni svolte, ai consumi reali dei materiali ed ai mezzi impiantistici impiegati nel conseguimento dell’obbiettivo del massimo recupero.  L’implementazione di una nuova linea di lavorazione, fra l’altro già parzialmente pagata tramite la tariffa, l’ampliamento del fabbisogno di manodopera, i ricavi derivanti dalla vendita dei materiali recuperati, gli ammortamenti per le parti d’impianto utilizzate e di eventuali nuove dotazioni da implementare, le manutenzioni: queste sono alcune voci  che devono rientrare nella definizione della  giusta tariffa.  Infine, i Comitati dei Cittadini invitano fortemente il CAV a non compromettere le trattative mescolando temi non congrui ad un unico tavolo. La sistemazione futura del sistema di trattamento degli RSU della Versilia e la sistemazione del pregresso richiedono due tavoli distinti di trattativa in quanto esse sono riconducibili a due situazioni molto diverse tra loro e che non possono essere assolutamente confuse”.

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ultimo aggiornamento: 26-01-2012


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