VIAREGGIO. “Altro che essere tranquillo il sindaco Lunardini dovrebbe essere molto preoccupato: un pignoramento di 2 milioni di euro nella tesoreria comunale non è proprio ordinaria amministrazione e fa venire a galla le magagne di una gestione del tema rifiuti superficiale, contraddittoria e pesantemente vessatoria nei confronti dei cittadini. Lunardini spera mescolando tutte le carte di sfuggire alle proprie responsabilità ma a mezza bocca poi vengono fuori le verità”. Lo scrive Andrea Antonioli, coordinatore versiliese dell’area programmatica “La Cgil che vogliamo”.

 “Il comune di Viareggio – scrive Antonioli – non si è opposto al decreto ingiuntivo perché quei soldi doveva effettivamente pagarli a Tev – Veolia perché questo aveva concordato con Tev – Veolia, quindi deve assumersi la responsabilità di aver concordato una tariffa sbagliata e poi di non aver pagato. L’aumento del 16% deliberato lo scorso anno ci dice Lunardini doveva servire a coprire questa spesa, ma dimentica di dirci che nell’aumento della TIA del 16% è contemplato oltre un milione di euro di aumento del costo del servizio di TEV (21% in più sulla base di una tariffa più alta di tutti gli altri comuni) concordato tra l’Amministrazione di Viareggio e TEV, ed 1/4 del costo di ammortamento dell’impianto di Falascaia relativo al 2010 che nel 2010 aveva scelto di coprire con un mutuo della Cassa Depositi e Prestiti non approvato”.

 “Inoltre nel 2009 e negli anni precedenti aveva però concordato con le OO.SS. che il costo di ammortamento dell’impianto (circa 1.800.000 € l’anno) non ricadesse nella TIA e quindi non venisse scaricato sui cittadini, bensì in capo all’Ente. Il diniego della Cassa Depositi e Prestiti a concedere quel mutuo, non può essere la scusa per scaricarlo sui cittadini.

“A gennaio 2012, senza aspettare la deliberazione del Consiglio Comunale sulla definizione della TIA 2012, la Viareggio Patrimonio, sulla base delle scelte operate dall’Amministrazione nel 2011, ha inviato le bollette con un aumento del 36% di cui il 16% è l’aumento deliberato nel luglio scorso, ed un altro 16% (totale 32%) il recupero dello stesso aumento relativo al 2011 perché non applicato lo scorso anno. Ma perché la Viareggio Patrimonio aggiunge un altro aumento del 4% (per arrivare al 36%). Lunardini dovrebbe spiegarci anche come intende pagare gli altri ¾ del costo di ammortamento dell’impianto (1.800.000 € del 2010). Anche quest’anno verrà deliberato un ulteriore aumento (oltre il 36% già messo nelle bollette) da riversare sul prossimo anno?

“Come si può accettare che un’Amministrazione Comunale, prima concorda una tariffa di smaltimento superiore a quella di tutti gli altri comuni, poi non paga fino a farsi pignorare i conti ed allo stesso tempo scarica i costi dei propri errori sui cittadini con aumenti vertiginosi senza assumersi mai una responsabilità.

“Poi perché il sindaco, arrampicandosi sugli specchi, tira in ballo il contratto Daviddi, che sicuramente è stato un contratto capestro, ma dovrebbe spiegare come ha fatto la tariffa di Daviddi a raddoppiarsi in 10 anni e soprattutto a cosa è servita la commissione tecnica che doveva controllare TEV, oltre a costare alla collettività centinaia di migliaia di euro per i compensi dei professionisti. Abbiamo capito con chiarezza che finora hanno sempre spinto perché i comuni della Versilia facessero l’accordo con Tev – Veolia e intanto la tariffa di smaltimento lievitava a dismisura. Com’è possibile che tutti i ricorsi presentati dai Comuni della Versilia siano stati tutti persi e non ci si sia posto nemmeno il problema di cambiare il legale? C’è voluta la perizia del CTU di La Spezia su istanza del Comune di Pietrasanta a far crollare tutta la strategia remissiva nei confronti di TEV – Veolia che ha dissanguato Comuni e cittadini.

Ora finalmente il CAV ha detto basta e assunto la linea dura nei confronti del gestore di cui non dobbiamo dimenticare le responsabilità in termini di danni ambientali ed alla salute dei cittadini oltre che economici, ma perché finora abbiamo solo pagato?

Dopo tutti i danni che ha fatto, come spesso fanno le multinazionali, adesso Veolia decide di andarsene. Per fortuna l’accordo proposto da Mungai non è andato avanti, ma se il CAV ha scelto la strada del conflitto legale con Tev – Veolia dovrebbe innanzitutto azzerare la commissione tecnica che finora non ha funzionato e cambiare legali per affrontare con la dovuta forza il contenzioso. Allo stesso tempo il problema di smaltire i rifiuti, della salute dei cittadini e quello dell’occupazione restano. Noi continuiamo a ripetere, come facciamo da anni che questi problemi si risolvono insieme senza inutili e dannose contrapposizioni.

“Bisogna sposare senza mezzi termini la strategia “rifiuti zero”che ha già un suo chiaro indirizzo nel progetto Favoino, che però bisogna cominciare a concretizzare. Bisogna estendere e migliorare la differenziata, realizzare la filiera del riciclo, implementare Pippogatto, non per produrre combustibile, ma per selezionare ulteriormente l’indifferenziato. In questo modo si possono dare adeguate risposte ai problemi occupazionali posti dai lavoratori, tutelare la salute e le tasche dei cittadini. Non c’è tempo da perdere, oltre ad inventare soluzioni ai pignoramenti l’Amministrazione di Viareggio e tutto il CAV debbono mettersi seriamente a progettare il futuro parlando in modo chiaro ai cittadini”

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andrea antonioli cgil decreto ingiuntivo pignoramento rifiuti tev viareggio

ultimo aggiornamento: 18-02-2012


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