VIAREGGIO. Hanno chiesto il patteggiamento i due imputati (Francesco Sbrana e Umberto Ricci) per il processo contro i “taroccamenti” dei dati delle emissioni dell’inceneritore di Falascaia. Mentre il giudice ha escluso tra le parti civile tutti i cittadini (quasi 140) che ne avevano fatto richiesta.

I fatti risalgono all’estate del 2008, quando furono rilevati da Arpat una serie di sforamenti di diossina nell’ambiente ad opera dell’impianto di Tev (l’inceneritore di Falascaia, oggi acquisito dalla multinazionale francese Veolia), aspetto che poi portò anche al sequestro preventivo dell’inceneritore stesso.

L’udienza stata rinviata al prossimo 12 aprile. In quell’occasione il giudice monocratico di Viareggio si esprimerà circa le due richieste di patteggiamento avanzate dai legali di Sbrana e Ricci. Per il primo è stata chiesta una multa di 4.560 euro, per il secondo di 3.990.

Ma l’udienza di stamani serviva anche a decidere quali parti ammettere e quali no tra le parti civili. A rimanere fuori da questo processo sono le centinaia di persone che abitano a ridosso (o vicino) dell’inceneritore (perché il processo non verte su danni patrimoniali, ma si basa solo sull’accusa di falso), e l’associazione “Amici della Terra” (perché nello statuto non si parla di Versilia come ambito territoriale di riferimento).

Ammesse invece tra le parti civili la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, i sette Comuni della Versilia, il Cav, il WWF e il Coaver, il comitato per la tutela della salute in Versilia.

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ultimo aggiornamento: 08-03-2012


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