VIAREGGIO. Dal mese di febbraio la U.O.C., Urologia dell’ospedale Versilia, ha iniziato l’attività di chirurgia robotica urologica con l’esecuzione di interventi di prostatectomia radicale per tumore della prostata.

Tale attività è stata resa possibile grazie alla preparazione teorica ed al successivo training del personale della U.O. Urologia diretto dal dottor Massimo Cecchi ed alla collaborazione con il Centro Multidisciplinare di Chirurgia Robotica dell’Azienda Ospedaliera Pisana diretto dalla dottoressa Franca Melfi.

La creazione di un polo unitario toscano in rete con un unico coordinamento permette l’utilizzo di un apparecchiatura di alta tecnologia e costo elevato anche da parte di chirurghi di altri ospedali con un uso multidisciplinare e più razionale ed un contenimento dei costi.

L’urologia della Ausl 12 è stata la prima e per ora unica unità operativa di area vasta ad utilizzare tale possibilità fornendo così ai propri pazienti un’alternativa di alto valore tecnologico e alto costo altrimenti non disponibile. Fondamentale è stata la disponibilità del direttore dell’Azienda Ospedaliera Pisana dottor Carlo Tommasini e del direttore della Ausl 12 dottor Gian Carlo Sassoli che hanno creduto e appoggiato questo progetto innovativo.

La chirurgia del futuro in ambito urologico sarà sempre meno invasiva per limitare gli effetti collaterali. La chirurgia eseguita con il robot “Da Vinci” permette una visione tridimensionale, una precisione millimetrica nelle suture, una articolazione a 360° degli strumenti non possibile per la mano dell’uomo.

I vantaggi sono un minor sanguinamento, minore degenza in ospedale, cicatrici più piccole e minori complicanze postoperatorie.

L’impiego del robot permette l’esecuzione di interventi a livello renale, vescicale e prostatico ma è soprattutto nell’esecuzione della prostatectomia radicale che i vantaggi sono più evidenti.

La precisione chirurgica permessa dal robot permette infatti di migliorare la percentuale di continenza e la conservazione dell’attività sessuale dopo l’intervento di prostatectomia. Negli USA ormai il 90% delle prostatectomie radicali vengono eseguite con tecnica robotica.

In Italia sono oggi istallati 54 robot, in Toscana otto di cui due presso il reparto di chirurgia cardio-toracica dell’AOUP.

L’attività dell’urologia della Versilia si svolge nelle sale operatorie di questo centro dotate dell’ultimo modello del robot “Da Vinci Si” con doppia consolle mentre la degenza avviene in letti multidisciplinari presso il dipartimento di chirurgia toracica grazie alla collaborazione con il suo direttore professor Alfredo Mussi.

All’urologia versiliese sono stati assegnati degli spazi ogni mese per l’esecuzione degli interventi programmati.

La selezione dei pazienti per l’indicazione per la chirurgia robotica è però essenziale poiché non tutti i casi possono essere trattati con tale tecnica e non tutti possono usufruire dei suoi vantaggi.

I pazienti operati dal dottor Massimo Cecchi sono stati dimessi tutti dopo 48-72 ore dall’intervento senza alcuna complicanza. Il decorso postoperatorio è eccezionalmente favorevole poiché il paziente può alzarsi ed alimentarsi dopo 24 ore dall’intervento in assenza pressoché totale di dolore.

L’attività di chirurgia urologica robotica sta aumentando progressivamente e la previsione del dottor Cecchi è di effettuare almeno quattro sedute operatorie al mese per eseguire una volta a pieno regime un centinaio di intervento all’anno.

L’esecuzione della chirurgia robotica da parte dell’urologia della Ausl 12 mantiene ancora una volta l’ospedale della Versilia in una posizione di eccellenza non solo nell’ambito dell’area vasta ma in ambito regionale e nazionale essendo tale metodica ancora oggi limitata dalla necessità di una preparazione specifica dei chirurghi, dalla disponibilità dei robot e dai costi elevati.

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