PIETRASANTA. “L’indagine sulla popolazione nell’area del termovalorizzatore di Falascaia è in fase avanzata di realizzazione. I campionamenti effettuati su matrici biologiche (latte, miele  e pesci) hanno evidenziato valori inferiori ai limiti di legge, e anche ai livelli di attenzione”. L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia risponde alla lettera aperta inviatale dalla Rete dei Comitati e Associazioni Ambientali della Versilia, lettera nella quale i cittadini chiedono, tra l’altro, notizie dell’indagine. “Rispondo molto volentieri ai Comitati – dice Scaramuccia – Non vogliamo certo nascondere i dati, anzi, siamo l’unica Regione a pubblicare annualmente lo stato di salute della popolazione.”

“Al momento – informa l’assessore – siamo in attesa da Arpat della versione definitiva dello studio, e da Ispo dei risultati della ricerca epidemiologica. Il 3 aprile Arpat ha presentato lo studio al Comitato scientifico di garanzia appositamente costituito, composto da 5 esperti a livello nazionale e locale, che ha espresso apprezzamento per lo studio stesso e ha dato indicazioni di dettaglio per l’indagine epidemiologica. Quando tutti i passaggi saranno completati, renderemo pubblici i risultati dell’indagine”. Lo studio, finanziato dalla Regione con 135.000 euro, è partito con una delibera del 14 settembre 2009. Sul suo stato di avanzamento è stata data ampia informazione, sia con relazioni scritte, sia presentando con Arpat lo stato dell’arte dello studio e del monitoraggio sull’impianto di Falascaia nel corso del convegno nazionale che si è tenuto il 2 dicembre 2011 a Pistoia su “Impianti di incenerimento: esperienze di studi e monitoraggio nella ricerca della compatibilità ambientale”, sia rendendo pubblici tutti i dati e gli atti ufficiali, che sono inseriti nel sito internet dell’azienda sanitaria 12 di Viareggio, nell’area Dipartimento di prevenzione, pagina “Indagine Falascaia”.

“Alla base della questione di valori di mortalità che sono più alti della media regionale – spiega ancora l’assessore – e che mostrano un andamento tendente comunque ad omogeneizzarsi con quelli regionali, esistono un insieme di fattori di rischio legati ad aspetti ambientali, occupazionali e di stile di vita. Su questa linea, e non da oggi, la Regione Toscana è attiva per la sorveglianza del rischio oncologico, e non solo”.

Quanto poi alla questione degli stili di vita,  “le mie affermazioni – chiarisce Daniela Scaramuccia – sono state sollecitate proprio dagli interventi che avevano preceduto il mio, sulla necessità di investire di più in prevenzione e stili di vita. E su questo, la Società della Salute della Versilia aveva preso impegni precisi. Del resto, non è una novità che l’80% di mortalità e malattie sono dovute proprio a stili di vita errati. Le prime cause di morte, ci dice l’Organizzazione mondiale della sanità, sono ipertensione arteriosa (21,7%), fumo di tabacco (18,8%), ipercolesterolemia (11,1%), sovrappeso/obesità (10%)”.

I dati

Dal Report 2010 del Mes (il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) sulle performance della sanità toscana risulta che nella Asl 12 di Viareggio sia la mortalità per tumori che quella per malattie cardiovascolari è superiore alla media regionale: la mortalità per tumori è di 188 morti per 100.000 abitanti (media regionale 167 x 100.000), quella per malattie cardiovascolari di 179 morti per 100.000 abitanti (media regionale 169 x 100.000).

I dati Ars (Agenzia Regionale di Sanità) di mortalità evidenziano che in Versilia la mortalità è in diminuzione, come lo è nel resto della Toscana, anche se si mantiene sempre al di sopra dei valori regionali. Negli ultimi anni, comunque, la differenza si sta riducendo.

Quanto agli stili di vita, questi alcuni risultati dello studio PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) 2010. Tra gli adulti 18-64 anni, i consumatori di alcol a rischio sono il 24% nella Asl di Viareggio, rispetto al 20% della Toscana; la guida sotto l’effetto di alcol: 15% in Versilia, 10% in Toscana; fumo regolare di sigarette (2007-2009): 30% in Versilia, 28% in Toscana. E anche tra i ragazzi 14-18 anni, i bevitori di alcol nella Asl di Viareggio (74%) sono un po’ di più che in Toscana (72%).

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