VIAREGGIO. Non potendo andare per mare a causa del maltempo degli ultimi giorni, gli uomini della Guardia Costiera di Viareggio, ancora una volta, si sono spinti nell’entroterra. Anche se non è solito vedere dei marinai dove il mare è distante decine di chilometri, i controlli sull’intera filiera del pesce, che vanno dal momento della pesca sino al consumo, comportano la necessità di “visite” anche lontano dalle coste.

Ed è per questo che, in mattinata, le divise blu hanno ispezionato pescherie, centri commerciali e ristoranti di Montecatini e dintorni.

Per quanto riguarda la grande distribuzione nessuna irregolarità è stata riscontrata.

In una pescheria, invece, il pesce venduto non aveva tutte le carte in regola. Infatti, circa 20 chili di crostacei, tra cui aragoste e astici, non avevano i documenti che consentono di tracciare la loro provenienza. Inoltre, in un ristorante, circa 2,5 chili di cannolicchi erano scaduti da già qualche mese.

Immediatamente, quindi, è scattato il sequestro del prodotto ed ai titolari dei due esercizi sono stati elevati due distinti verbali amministrativi per un importo totale superiore a 2500 euro.

Anche in questo caso, l’intervento “terrestre” della Guardia Costiera di Viareggio ha scongiurato che, del prodotto potenzialmente nocivo per i consumatori, potesse finire nel piatto di qualche cliente.

Con l’occasione si ricorda che qualsiasi informazione sulle norme che regolano la vendita dei prodotti ittici può essere richiesta all’Ufficio Pesca della Capitaneria di Porto di Viareggio con orari consultabili sul sito della Guardia Costiera.

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