QUERCETA. Allo stabilimento Henraux è tempo di scioperi: stamani sabato 28 aprile, infatti, è stato effettuato un presidio da circa 15 lavoratori, a partire dalle ore 5.30, per verificare la riuscita del blocco degli straordinari.

Verso le 6 del mattino sono arrivati anche Carli e il dottor Sisti che cura le relazioni sindacali per Henraux. “Forse avevano paura che non facessimmo entrare il personale”, scrive, con un velo d’ironia, Leonardo Quadrelli della Fillea CGIL.

“Con grande nostra soddisfazione il blocco degli straordinari è riuscito, nonostante ieri Carli in persona ci risulta abbia parlato personalmente con tutti i lavoratori affinché si presentassero stamani al lavoro.

“Ho scambiato poche battutte con il dottor Sisti ribadendogli la nostre posizione: basta aprire il tavolo delle trattative per trovare una soluzione condivisa e il blocco straordinari termina.

“Noi diciamo no all’affitto e all’estrernalizzazione del reparto taglio, ma siamo disponibili a discutere assunzioni temporanee per portare a termine la commessa della Exxon che riguarda specialmente il reparto del taglio di marmo travertino. Allo stesso tempo vorremmo ricordare loro gli impegni del protocollo Cervaiole.”

Quadrelli, poi, ribatte alle posizioni espresse da Assindustria: “Se sono passati due mesi è perché dopo l’assemblea dei lavoratori del 17 febbraio l’azienda ha rinviato il tavolo programmato per la settimana successiva fino al 28 marzo. È colpa nostra?

“La nostra battaglia non è ideologica ma siamo preoccupati nel merito di questa operazione: ho il timore, per non dire la certezza, che altre aziende da subito cerchino le contromosse o emulino Henraux per ridurre i costi del taglio che incidono tanto sulle commesse, magari a discapito dei lavoratori.

“In Henraux si contano in questi giorni una quindicina di persone che lavorano a partita IVA: è questo il futuro del settore?

“Credo che il muro contro muro che ha scelto di fare Henraux sia deleterio per tutti. Noi siamo disponibili come sempre a ragionare serenamente.

“Stamani un lavoratore ricordava che nel 2000 eravamo sui cancelli perché allora Henraux voleva dividere in due
l’azienda: le cave sarebbero state una ditta, lo stabilimento un’altra. I lavoratori eravano contrari: abbiamo lottato e siamo rimasti, alla fine, un’unica azienda.

“Se adesso Henraux è ancora in piedi, e c’è a Querceta uno stabilimento importante e che dà lavoro a tanta gente – conclude Quadrelli – è proprio grazie a quella lotta.”

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ultimo aggiornamento: 28-04-2012


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