LUCCA. Entro la fine del 2012 un nuovo ponte risolverà i problemi di viabilità nel comune di Stazzema, in località Tre Fiumi. L’infrastruttura sarà realizzata sul fiume Turrite Secca, lungo la SP13, a monte di quello già esistente e ad un’altezza di tre metri superiore rispetto a quest’ultimo. 

Il progetto predisposto dalla Provincia è stato presentato durante una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina (giovedì 10 maggio) presso la sede dell’ex Apt a Viareggio dal presidente della Provincia Stefano Baccelli, dal presidente dell’Unione dei Comuni Maurizio Verona, dal sindaco di Stazzema Michele Silicani e dall’ingegner Gennarino Costabile, dirigente del Servizio Difesa del suolo della Provincia di Lucca.

L’intervento di riduzione del rischio idraulico e di messa in sicurezza del territorio ha ricevuto parere positivo dalla Regione Toscana ed è stato inserito tra gli interventi prioritari, ricevendo un finanziamento complessivo di 1 milione e 650 mila euro.

«Con questo intervento – ha affermato il presidente della Provincia Stefano Baccelli – simbolicamente si chiudono i lavori resi necessari dall’alluvione del dicembre 2009 e, nello stesso tempo, si mantengono gli impegni del secondo mandato in materia di difesa del suolo e sicurezza idrogeologica.

Un grande ringraziamento va ai tecnici della Provincia che hanno progettato un intervento funzionale ed economicamente sostenibile e agli enti che hanno collaborato per rendere possibile questo importante intervento».

Le opere progettate e finanziate dalla Regione si sono rese necessarie in quanto il ponte esistente, posto della SP 13 in corrispondenza del torrente Turrite Secca, risulta periodicamente interessato da allagamenti con conseguente interruzione della viabilità e isolamento del paese di Arni, anche in presenza di eventi piovosi anche di media intensità.

Il tracciato originario del torrente Turrite Secca, proveniente dal monte Altissimo, passava attraverso la località Tre Fiumi, in prossimità della ex-cava di marmo della ditta Henarux. Il corso d’acqua era posto all’esterno dell’attuale cava ma le operazioni di estrazione eseguite dal 1800 in poi hanno portato ad un continuo riempimento del letto del fiume con materiali di scarto provenienti dalle lavorazioni. La natura degli scarti, costituita da inerti di grossa pezzatura, ha consentito comunque fino agli anni Sessanta il passaggio dell’acqua. In seguito le frazioni più fini e le polveri hanno intasato le cavità e si sono manifestati i problemi di deflusso verso valle.

In particolare nella situazione odierna, l’attuale ponte posto della SP 13 in corrispondenza del torrente Turrite Secca, risulta periodicamente interessato da allagamento con conseguente interruzione della viabilità (per alcune ore) e conseguente isolamento del paese di Arni, anche in presenza di eventi piovosi anche di media intensità.

Il problema fino ad oggi è stato affrontato mediante procedure di protezione civile, volte a garantire l’incolumità della popolazione della zona e l’elaborazione di un progetto preliminare. La soluzione adottata dall’amministrazione è consistita nella realizzazione di un nuovo canale che fosse in grado di smaltire le portate provenienti da monte attraverso lo sbarramento del torrente ed al contempo realizzare un nuovo tracciato stradale della SP 13 in corrispondenza del corso d’acqua, ad una quota superiore a quelle di massima piena registrata negli anni.

Dal progetto preliminare complessivo, che  ha ricevuto l’approvazione degli enti competenti, è stato deciso di progettare un primo lotto funzionale che risolva la messa in sicurezza della viabilità, andando a recepire le indicazioni fornite i sede di conferenza dei servizi.

Le modifiche viarie interverranno su un tratto complessivo di circa 300 metri comprendendo la realizzazione di un nuovo ponte in acciaio di 36 metri e le rampe di accesso che saranno realizzate con rilevati e muri di sostegno.

Il secondo lotto  di lavori, molto più complesso e difficoltoso da affrontare, riguarderà, invece, la riapertura della sede naturale della Turrite Secca.

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