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FIRENZE. Palazzo Mediceo di Seravezza nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità? L’iter portato avanti dalla Regione Toscana sta procedendo.

Nel gennaio scorso l’Ambasciatore d’Italia presso l’Unesco ha presentato la candidatura ufficiale per l’inserimento di ville e giardini medicei nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La candidatura è stata il frutto della collaborazione tra Regione Toscana e Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Oggi martedì 15 maggio a Palazzo Strozzi Sacrati la Regione Toscana, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, le Province di Firenze, Lucca, Pistoia, Prato, i Comuni di Firenze, Barberino di Mugello, Carmignano, Cerreto Guidi, Fiesole, Poggio a Caiano, Quarrata, San Piero a Sieve, Seravezza e Vaglia hanno sottoscritto il protocollo d’intesa che impegna tutti ad attuare il piano di gestione, parte integrante del progetto di valorizzazione.

La proposta di candidatura è stata infatti accompagnata da due documenti essenziali: un dossier che contiene la storia delle ville medicee e le motivazioni della candidatura consistenti nel fatto che la villa medicea con i suoi giardini, nel 1400, rappresentò il primo esempio in Europa di questa tipologia e di questa modalità di uso e di controllo del territorio iniziato da Cosimo I e continuato da Lorenzo de’ Medici e dagli altri membri della famiglia.

Il piano di gestione al centro della firma odierna contiene le modalità di tutela e di valorizzazione dei beni del sito ed ha come obiettivo prioritario il mantenimento nel tempo dell’integrità dei valori posti a base della proposta di iscrizione.

Il piano di gestione non parla solo di tutela, ma anche di valorizzazione economica (turismo) e culturale (conoscenza) che coinvolgono anche e soprattutto le istituzioni locali (Comuni, Province).

“Le ville e i giardini medicei, per qualità architettonica e valore storico, sono patrimonio di tutti e come tale vanno riconosciuti”, ha ricordato l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti. “A noi, italiani ed europei, il compito di cogliere l’importanza di non perdere il senso di unicità di questo patrimonio.

“Non si tratta solo di mantenere l’eredità culturale che ci fa quello che siamo”, ha aggiunto Scaletti. “Anche
perché quel patrimonio rende l’Italia, e in particolare la Toscana, uno dei maggiori poli attrattivi dal punto di vista turistico.

“E oggi è fondamentale non perdere di vista, in un confronto sempre più competitivo, che l’intreccio tra cultura e
turismo forma un elemento economico di importanza primaria nell’ambito di uno sviluppo sostenibile.”

“È un protocollo fortemente voluto dalle amministrazioni e per noi motivo di estrema soddisfazione”, ha dichiarato Maddalena Ragni, direttrice della Sovrintendenza regionale ai beni artistici e culturali. “Vogliamo tutti operare nei tempi brevi. Ci vorrà grande lavoro e attenzione da parte di tutti, soprattutto per il vasto territorio coinvolto.

“Questo protocollo è un esempio importante perché è raro far lavorare tante amministrazioni tutte insieme. Speriamo che questo modello possa essere esportato anche altrove.”

Sono in tutto 14 i giardini e le ville, incluso Palazzo Mediceo: Giardino di Boboli (Firenze), Giardino di Pratolino (Vaglia, Firenze), Villa di Cafaggiolo (Barberino di Mugello, Firenze), Villa Il Trebbio (San Piero a Sieve, Firenze), Villa di Careggi (Firenze), Villa Medici di Fiesole (Fiesole, Firenze), Villa di Castello (Firenze), Villa di Poggio a Caiano (Prato), Villa la Petraia (Firenze), Villa di Cerreto Guidi (Firenze), Villa La Magia (Quarrata, Pistoia), Villa di Artimino (Carmignano, Prato), Villa di Poggio Imperiale (Firenze).

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