VIAREGGIO. Coldiretti sale a bordo dei pescherecci. Su 20 dei 40 pescherecci attualmente attivi nella darsena di Viareggio sventola, da alcune settimane, la bandiera gialla della principale organizzazione agricola. Ad unire agricoltori e pescatori tantissimi aspetti della quotidianità: dall’esigenza di tagliare le intermediazioni alla necessità di trovare forme alternative di vendita per affrontare con dignità la crisi, ma anche temi fondamentali come la provenienza delle produzioni, e quindi la tracciabilità, la qualità e la stagionalità dei prodotti che finiscono sulle tavole.

Storie molto simili, destini accomunati anche se gli agricoltori lavorano nei campi ed i pescatori nel mare: “Non c’è nessuna differenza tra noi e loro: abbiamo gli stessi problemi, gli stessi pregi”, spiega Maurizio Del Chiaro, responsabile Coldiretti Versilia. “Pensiamo al caro gasolio per esempio: per le nostre serre è un dramma e anche per i pescherecci lo è. Pensiamo ai prodotti taroccati: noi abbiamo il vino tarocco, loro hanno il polpo che arriva dall’Africa o il gamberone tunisino. Ma sono gli unici.”

Lo sa bene Natale Russo, uno degli armatori della flotta viareggina, appena attraccato dopo 14 ore di mare. Lui, siciliano con un passato anche in Germania, ha fatto il marinaio nell’Atlantico a bordo di uno dei grandi pescherecci che amiamo ammirare nelle imprese in Deadlist Catch in onda su Discovery Channel. Non proprio uno di quelli, ma uno come quelli.

La vita del marinaio è appesa al volere di Poseidone. E lui sa anche questo ma “purtroppo oggi siamo appesi alla crisi, al caro gasolio, alla Comunità Europea che vuole farci affondare. Ho già visto queste cose in America. Queste sono le leggi dell’Atlantico.

“Il risultato? Non è rimasto nulla dei piccoli pescherecci. Sono sopravvissuti solo le grandi imbarcazioni ed i grandi interessi. Il nostro destino così è segnato.”

Il dramma dei pescherecci viareggini, come quello dei pescherecci italiani “assillati” dalle nuovi normative europee e dai pesanti costi del gasolio, lo conosce bene, e lo vive ogni giorno anche Roberto Oliviero, capitano della Giumar: “Oggi siamo in 40, ma alcuni anni fa la flotta di pescherecci era di 100 unità”, racconta. “La colpa è del carburante: ha prezzi devastanti che incidono ormai per il 60% e dei tentativi, sempre più duri, di farci chiudere bottega.

“Abbiamo una licenza a punti che influisce sull’azienda, e non sulla persona: quando sono finiti i punti possiamo anche chiudere. Poi metteranno anche le quote pesce. Ci diranno quando e cosa pescare, in che periodo. Sarà la fine. Ma anzi che darci incentivi perrimettere in moto questa economia, ci danno incentivi per farci smettere dipescare.”

Si fa presto, per chi campa di pesci, a fare i conti: ogni imbarcazione può, in giorni buoni, pescare 200 chilogrammi (non sempre pesci pregiati) che può valere al mercato intorno ai 900-1000 euro se hai fortuna.

Anche per questo i pescatori si stanno attrezzando per tornarealla vendita diretta sfruttando l’opportunità dei mercati di Campagna Amica presenti in Versilia. Il pesce fresco, appena pescato, parteciperà al mercato in Piazza Romboni e Via Vittorio Emanuele (dalle 8,30 alle 13) a Camaiore, a Pozzi di Seravezza, il giovedì mattina e in Piazza degli Alpini a Massarosa, il venerdì.

“500 euro vanno via solo di gasolio”, spiega Salvatore Russo, capitano della Sant’Antonio appena rientrato. “Poi ci sono i costi del personale, le attrezzature e tutte quelle voci che ogni giorno ti fanno dire: ‘Ma chi me lo fa fare?’.

“Se il prezzo del gasolio non si abbassa, noi siamo spacciati. Non possiamo mica andare a remi a pescare a strascico.”

Secondo i pescatori della flotta di Impresa Pesca Coldiretti, la Comunità Europea stamettendo in atto un vero e proprio agguato ai piccoli pescherecci: “Le leggi sempre più vincolanti e asfissianti hanno eroso un’economia che è sempre stata alle fondamenta di Viareggio e della nostra costa”, spiega Francesco Ciarrocchi, direttore provinciale.

“Il nostro progetto, la nostra attività, sta lavorando, così come stiamo facendo da sempre per l’agricoltura, per far tornare centrale anche questo settore nell’economia nazionale.

“Agricoltura e pesca sono due pilastri su cui si fonda la nostra qualità della vita. Ecco perché sui pescherecci sventola la nostra bandiera. Agricoltori e pescatori sono uniti nelle stesse battaglie.”

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