SERAVEZZA. “L’iniziativa di sostenere l’apertura di un’azienda agricola in Romania nell’ottica di un progetto di rimpatrio volontario dei Rom può essere una buona idea. Non possiamo pensare, però, che per ogni gruppo di Rom che si accampa sotto i nostri ponti vengano spesi 58.000 euro di soldi pubblici per aprire loro un’azienda in Romania, quando le nostre aziende rischiano la chiusura strangolate da tasse altissime, burocrazia ed Equitalia.” Questa la posizione di Stefano Mussi, coordinatore dell’Udc di Seravezza.

“L’idea promossa dall’associazione Berretti Bianchi può risolvere il disagio, palesato anche a mezzo stampa, di molti cittadini che vivono lungo il fiume e nei pressi della zona-terminal a Querceta, ma per prima cosa deve esserci il ripristino della legalità.

“Noi dell’Udc sollevammo pubblicamente per primi il problema dell’accampamento lungo fiume alcuni mesi fa: le lettere di alcuni cittadini ci fanno capire che niente è stato fatto per risolvere i disagi che si sono creati. Anche in quella occasione dicemmo cose che vogliamo ribadire: il problema è di difficile soluzione e, per prima cosa, deve essere salvaguardata la dignità umana, ma guai se ciò avvenisse con tolleranza verso comportamenti illegali e privi di decoro.

“E in questo senso segnali di debolezza da parte delle autorità preposte sembrano essere palesi, se è vero ciò che i cittadini raccontano e scrivono.”

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