(foto Pomella)
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Da una parte il circolo Movimento Cristiano Lavoratori, e con loro gran parte del paese. Dall’altra don Bruno. A Piano del Quercione è guerra aperta tra i paesani e la parrocchia. L’equilibrio che nel tempo era riuscito a costruire don Angelo Lari si è frantumato. E rischia di andare perso per sempre.

Tutta la diatriba ruota attorno ad un immobile. Una vecchia casa (era la casa di don Angelo) dove trova spazio, dagli anni ’80, al pian terreno, anche un circolo Mcl, frequentato da praticamente tutti gli anziani del paese, ma anche da tanti giovani e giovanissimi. Il parroco, don Bruno, rivuole l’immobile per farne un centro di accoglienza. E vuole sfrattare il circolo, che però resiste.

Per capire perché questo attaccamento parliamo con alcuni anziani del paese. “Negli anni ’50 – ci raccontano – don Angelo arrivò qui a Piano del Quercione, con tanta buona volontà ma senza un quattrino in tasca. Noi l’abbiamo subito accolto come uno di noi: abbiamo fatto una colletta, ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo costruito quella che successivamente è stata la sua casa, e l’abbiamo donata a don Angelo”.

Don Angelo si sapeva far voler bene. Da tutti i paesani è ricordato come un benefattore instancabile. “Negli anni ’80 – raccontano gli anziani – ci ha affidato il piano terra della sua casa, per fare un circolo. E il circolo, la comunità, la parrocchia, don Angelo hanno fatto crescere questo paese. Ma ora rischia di crollare tutto”.

Perché don Angelo, ormai quasi un anno fa, è venuto a mancare. E al suo posto è arrivato don Bruno. Che ha subito fatto capire chiaramente che il circolo, così vicino alla chiesa, non era ben visto. Luogo di bestemmiatori e di bevitori, a suo avviso. Punto di riferimento per stare in compagnia e giocare a briscola, per i residenti. La tensione sale. Perché don Bruno, un bel giorno, va al circolo e rende noti i suoi progetti: chiudere il circolo, ristrutturare tutto l’immobile e farne un centro di accoglienza gestito dalle suore.

“A noi dice che possiamo anche trovarci un altro posto dove andare”, raccontano. Peccato che quello sia l’unico luogo vivo, in estate e

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in inverno, di tutto il paese (eccetto un bar sulla Sarzanese). Oltre che essere l’unico posto accessibile per Daniele Graziani, un ragazzo costretto a vivere sulla sedie a rotelle, che lì dentro, assieme a tanti altri amici, c’è praticamente cresciuto.

I paesani cercano il dialogo. Inviano una prima lettera a don Bruno, poi al vescovo Italo Castellani. Ma la Chiesa pare inamovibile dai suoi progetti. E così i toni si accendono, gli animi si scaldano. Fino ad arrivare alla goccia che ha fatto traboccare il vaso. I paesani realizzano e inaugurano una targa in memoria di don Angelo, e l’attaccano sul muro del circolo. Don Bruno, che la prende come una provocazione nei suoi confronti (anche perché non è stato invitato), ribadisce il concetto: a fine anno il circolo deve sloggiare.

Ma i paesani non demordono. Organizzano una petizione e una raccolta firme. E insistono: “Siamo stati noi a costruire con le nostre mani tutto questo, don Bruno non può cacciarci come estranei. Sta riuscendo a metterci gli uni contro gli altri, paesani contro parrocchiani. Si comporta da padrone, senza rispetto. Ci accusa di bere e bestemmiare. Può darsi che non siamo tutti cristiano perfetti, ma qui si gioca a scopone, e al massimo chi perde paga un caffè. Dal circolo sono passate generazioni di ragazzi: li abbiamo allevati come fossero nostri figli, da qui non è mai uscito uno sbandato, un drogato, un ladro. Questo è l’unico punto di riferimento, vivo, di Piano del Quercione: non può cacciarci”.

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Se può o non può (la proprietà è comunque della Curia, a quanto pare) lo vedremo. Intanto a dar loro manforte interviene anche Maurizio Morgantini, ex assessore della giunta Larini. “L’imprenditore don Bruno – dice – deve capire che tutto quello che vede a Piano del Quercione lo hanno costruito i paesani, insieme a don Angelo. Da quando è arrivato lui è stata cancellata persino la messa della domenica. E i nostri anziani dove vanno a messa, alla Ficaia?”

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