(Foto Matteo Ghilarducci)

VIAREGGIO. In dieci mila hanno voluto stringersi intorno alle vittime, ai familiari e all’intera città in un caloroso abbraccio per questo terzo anniversario dalla strage del 29 giugno.  Uniti per chiedere verità e giustizia.

Dalla stazione fino a via Ponchielli, dove dopo le commoventi poesie recitate da tre bambini (Gaia, Massimiliano e Elena) sono stati letti dalla voce di Stefano Pasquinucci i nomi delle 32 vittime del terribile incidente ferroviario, mentre i treni che transitavano dalla stazione di Viareggio fischiavano quasi a voler omaggiare chi non c’è più.

Prima dell’arrivo nel luogo della strage il corteo si è fermato in piazza Mazzini dove, dal palco allestito per l’occasione, c’è stato spazio per i vari interventi. A partire da quello di Mariano Tusa, comandante dei Vigili del Fuoco al vescovo Italo Castellani che, in ricordo delle vittime e come gesto di vicinanza verso i familiari ha chiesto un  minuto di silenzio guardando il mare.

(Foto Matteo Ghilarducci)

Il Sindaco Luca Lunardini ha voluto ringraziare chi ancora lotta con determinazione per mantenere alta l’attenzione sulla vicenda. “Anche stasera la città vuole stringersi in un abbraccio – afferma il sindaco – per chi non c’è più”. Dopo Antonio Morelli, padre di un ragazzo morto a causa del crollo di una scuola a San Giuliano di Puglia e Gloria Puccetti, madre di Matteo Valenti deceduto  in un incidente sul lavoro che hanno presentato il Coordinamento nazionale dei vari Comitati nati a seguito di tragedie come quella di Viareggio è stato il turno di Daniela Rombi.

 

 

 

(Foto Matteo Ghilarducci)

Vestita di viola, con lo stesso abito che indossava quella maledetta sera la mamma di Emanuela Menichetti, presidentessa dell’associazione “Il Mondo che vorrei onlus” ha voluto ringraziare tutti i presenti . “Qui con noi sul palco ci sono le 32 vittime che ci sostengono e ci danno la forza per andare avanti e combattere anche se il dolore rimane quello del primo giorno. Oggi si sono chiuse le indagini e adesso abbiamo diritto a un giusto processo, ad avere giustizia sulle morti dei nostri cari, a sapere che chi ha sbagliato deve pagare”.

Di fronte alla città Daniela Rombi si è voluta togliere qualche sassolino nella scarpa che ha sollevato il boato della folla. “Ci siamo sentiti traditi in casa nostra. Non posso non ricordare che l’amministrazione comunale ha accettato i soldi delle assicurazioni. Questa scelta è stata sbagliata e rischia di indebolire la nostra battaglia”.

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29 GIUGNO: IN 10 MILA PER IL TERZO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE

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