(foto Pomella)
(foto Pomella)

CAMAIORE. Bollette da 500, 1.500 e persino 3.000 euro. È stato letteralmente preso d’assalto da cittadini infuriati lo sportello Gaia aperto oggi (4 lug) in municipio a Camaiore. Conguagli di centinaia di euro, perdite e problemi di rateizzazione i principali problemi.

La maggior parte delle proteste riguardano i conguagli. Ossia l’allineamento in bolletta tra consumi presunti e consumi reali. In pratica, specie se il cittadino non usa mandare ogni tanto l’autolettura del contatore a Gaia, in bolletta si paga spesso il consumo presunto. Può accadere per anni, finché un addetto Gaia non viene a prendere la lettura reale del tuo contatore di casa. A quel punto, si pagano gli arretrati. Che, in questi giorni in Versilia, significa trovare in bolletta 500 ma anche 1.000 euro da pagare, tutti d’un fiato, o d’un sorso, meglio.

Così oggi decine di utenti hanno approfittato dell’apertura straordinaria di un mese dello sportello in Municipio per presentare i loro problemi e cercare una soluzione. C’è anche chi, come un signore con cui ci intratteniamo a parlare, deve pagare 3.000 euro. “È da gennaio – ci dice – che segnalo a Gaia che il mio contatore è sballato, che salta i numeri. Invece di cambiarmi il contatore, mi mandano altre fatture da pagare”.

È anche  vero che, in caso di mancata auto-lettura (e non è il caso del signore), la colpa non può essere addossata tutta a Gaia. La società infatti in ogni bolletta inviata si premura di ricordare che è importante fare l’auto-lettura. Vedersi poi arrivare una bolletta da centinaia di euro fa prendere un colpo, ma è anche vero che l’ufficio è stato aperto anche per permettere la rateizzazione (oltre che per dare spiegazioni sulle fatture, per le certificazioni Isee e per le informazioni per le famiglie numerose).

Oggi comunque è stato vero caos. A farne le spese, oltre che i cittadini in fila e i due addetti allo sportello oberati di lavoro, anche il “povero” usciere comunale del municipio di Camaiore, costretto ad urlare nella cornetta per riuscire a farsi sentire dall’altra parte del telefono del centralino, tra proteste e lamentele della gente in coda.

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