foto Pomella
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CAMAIORE. “Con la presente, faccio seguito alla notizia recentemente appresa dalla stampa (e non, purtroppo, dalla Vostra Azienda) in base alla quale gli Uffici Postali delle località di Valpromaro e di Casoli saranno chiusi a breve“.

 Inizia così la lettera che il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto ha inviato alla direzione di Poste Italiane.  “Mi preme esporVi la realtà sulla quale simile scelta andrà a proiettarsi. Il Comune del quale sono recentemente diventato sindaco è composto da un territorio di circa 86 chilometri quadrati – che unisce mare, pianura, collina e montagna – e sul quale risiedono stabilmente oltre 32.600 abitanti (cui si aggiungono presenze stagionali che fanno raddoppiare la popolazione)”.
 “In questa realtà – spiega Del Dotto – la residenzialità è distribuita su numerose località e frazioni (24, comprensive del capoluogo storico) che rendono l’amministrazione di questo Comune “polverizzata” su più centri di servizio. La popolazione, del resto, al di là dei fenomeni di decentramento, ha bisogno di usufruire della presenza delle istituzioni (e dei servizi) almeno in prossimità, se non all’interno, delle frazioni che abita: e, in questo senso, è chiara l’interpendenza fra le possibilità di abitare in zone talora impervie ma bellissime e l’offerta di servizi pubblici (comunali: illuminazione, fognature, scuole, servizi distaccati etc.; ma anche non comunali, fra i quali anche il vostro servizio postale) che rendano la qualità della residenzialità non inferiore a quella delle zone centrali e più densamente abitate del nostro Comune. In questo quadro, la Vostra scelta si rivela, chiaramente, importante e grave”.
 “Posto che Casoli raccoglie oltre 600 abitanti (è la frazione collinare più abitata e popolosa, con alta concentrazione di anziani) e che Valpromaro è il baricentro della vallata delle c.d. Seimiglia (così denominate le frazioni collinari del Comune che guardano in direzione della lucchesia), raccogliendo un bacino di utenza di circa 1.200 persone (anche qui, prevalentemente anziani), credo sia comprensibile il disagio di chi scrive e dei propri concittadini.
“Oltre a preoccupare il dato occupazionale di chi, sinora, ha operato in questo servizio essenziale – scrive ancora il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto – sconcerta l’impossibilità di conoscere il criterio-guida di questa scelta di “taglio orizzontale”, non collegata in alcun modo al fabbisogno del pubblico servizio postale da Voi sinora svolto”.
“Se è vero che negli ultimi anni si era registrata una crescente difficoltà del recapito della posta ai cittadini (ritardi, spesso non trascurabili, che hanno causato non pochi disagi, specie laddove trattavasi di fatture di servizi come acqua, energia elettrica o gas) e che questa situazione parrebbe generata anche da una cattiva organizzaizone del personale assegnato al servizio, è anche vero che il servizio postale garantisce un punto di riferimento per tre irrinunciabili attività, ovverosia il pagamento (bollettini, bonifici, etc.), il recapito e la spedizione e, infine, (specie dove vi sono parecchi anziani, come nel caso di Valpromaro e Casoli) la riscossione delle pensioni e delle varie indennità”.
 La lunga lettera del sindaco va avanti: “È dovere dell’amministratore locale conoscere le ragioni di scelte che provocano una irreparabile menomazione dei servizi al cittadino, alimentando peraltro inaccettabili e disastrosi effetti che, nel lungo periodo, vanno a detrimento della qualità della vita e minano le prospettive di ripopolamento di vaste zone del territorio, nelle quali le nuove famiglie si trasferirebbero se solo avessero garanzie di uno standard di servizio almeno pari a quello del resto del Comune”.
“Il Comune di Camaiore, comunque, non può accettare la Vostra scelta, che peraltro è operata senza offrire alternativa alcuna ai cittadini e senza garantire prospettiva certa per il diritto al lavoro dei Vostri impiegati (che sono anche nostri cittadini).
Chiedo che in ogni Vostra scelta sia assicurata la qualità della vita dei cittadini e che, in particolare:
1) sia garantita la riscossione delle pensioni, direttamente in paese, ai cittadini di Valpromaro e Casoli;
2) sia assicurato un sistema di recapito e di pagamento delle fatture dei servizi pubblici (acqua, energia elettrica, gas) e delle imposte presso i cittadini delle due località, che lasci libertà ai cittadini di decidere come e quando pagare così com’è stato sinora;
3) a differenza di quanto avvenuto sinora, sia garantita la regolarità e la precisione del recapito della posta ai destinatari, insieme a un riposizionamento dei “box rossi” di spedizione della posta (cui associare un sistema di ritiro regolare e giornaliero).
“Peraltro, come metodologia di adozione di decisioni come quella in discussione, un metodo sensatamente partecipativo non può escludere che, a seguito di una Vostra “idea” di chiusura, le PP.AA. interessate e anche i singoli cittadini presentino osservazioni: questo metodo non è un inutile “orpello” e consente anche alla Vostra S.p.A. di effettuare scelte aderenti alle reali e concrete esigenze del territorio e della gente (che è anche Vostra popolazione-utente): del resto, Poste Italiane S.p.A., ancorchè formalmente privata, gestisce un servizio pubblico essenziale nel quale la mission di pubblico interesse non può e non deve essere trascurata. In ogni caso, prima di ogni irrevocabile Vostra determinazione, chiedo e pretendo che venga fatto un incontro urgente entro e non oltre il 21 luglio p.v. in data concordata (e con la Vostra presenza garantita con i massimi livelli), al quale siano presenti anche gli altri Amministratori pubblici destinatari (per conoscenza) della presente, riunione per la quale, sin da ora, offro come sede la Sala Consiliare del Comune di Camaiore. In attesa di un pronto e sollecito cenno di riscontro scritto (per ogni ulteriore comunicazione, è sufficiente contattare la Segreteria del Sindaco al 0584986267), porgo distinti saluti”.
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