VIAREGGIO. Lo sciopero dell’ombrellone è fissato per il prossimo 3 agosto ed è “maturato perché non abbiamo ottenuto nessun incontro dal Governo, che di questa questione se ne lava le mani”.

Accuse e spiegazioni arrivano dal vicepresidente del Sib, Sindacato italiano balneari, Graziano Giannessi, titolare del bagno “Nettuno” a Viareggio, dopo la decisione dei sindacati di indire uno sciopero per attirare l’attenzione di politici e cittadini sulle conseguenze dell’attuazione della direttiva Bolkestein che prevede che dal 1 gennaio 2016 le concessioni per gli stabilimenti balneari vadano al’asta.

“Questa  – chiarisce Giannessi – è la prima iniziativa di una serie. Dal 4 agosto tute le nostre associazioni saranno sul piede di guerra con varie manifestazioni: dal tuffo in mare alla cocomerata,  per coinvolgere i nostri clienti in questa battaglia. Non vogliamo dare loro disagi, ma far condividere le nostre problematiche. Gli stabilimenti sono anche dei clienti che non vogliono l’autogrill sul mare. Noi  vogliamo mantenere la storicità delle nostre imprese”.

E per il vicepresidente del Sib, la colpa di questa situazione “non è colpa dell’Europa, ma è il nostro Governo che non vuole intervenire e crediamo di sapere quali sono gli interessi che vi sono dietro: si chiamano multinazionali. Ma a noi chi ripaga gli investimenti fatti e i mutui contratti?”. Le imprese coinvolte dalla direttiva in Italia sono circa 30mila.

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