(foto Andrea Zani)
(foto Andrea Zani)

 VIAREGGIO. Ormai sembrava fosse una sceneggiatura già scritta: la caduta della giunta Lunardini, voluta insistentemente dall’opposizione, ma anche da qualcuno che prima ha fatto parte della “squadra” del sindaco, e che nel percorso intrapreso durante questa legislatura ha deciso di mollarlo per passare dall’altra sponda e permettere così, non solo con i  numeri, ma soprattutto nella sostanza, che da qualche tempo non ci fosse più una maggioranza in grado di poter governare una città complessa come Viareggio.

 Ed ora i viareggini si chiedono quale scenario ci sarà. Il centrodestra in tempi non sospetti ha deciso di candidare nel Pdl ancora Luca Lunardini, nonostante si sia dimesso e  sfiduciato dalla maggioranza del consiglio che poi si è sciolto con le dimissioni dei consiglieri e la conseguente nomina del Commissario Prefettizio, Domenico Mannino,  tanto invocato dall’opposizione come la persona giusta per poter in qualche modo trovare una soluzione alla situazione che si è venuta a creare all’interno del Palazzo comunale, e imboccare la via corretta per governare finalmente Viareggio al meglio.

 Sul futuro gli scenari della politica locale che non sono del tutto chiari. Soprattutto il centrosinistra: ce l’ha il candidato da proporre per le elezioni, oppure sarà costretto a dover ricorrere alle primarie come sembra una delle ipotesi per il Pd? Per il toto-sindaco sono molteplici i nomi che circolano, dalla  senatrice Manuala Granaiola (ma ci sarà da capire se sarà disposta a rinunciare ad un altro possibile mandato al Senato a Roma), ad Antonio Batistini, Milziade Caprili, Andrea Palestini, Leonardo Betti, ma si parla anche di Massimiliano Baldini del Movimento dei cittadini per Viareggio e Torre del Lago.

 La lista si allunga sicuramente perché gli aspiranti sindaci non sono pochi, qualcuno si aspetta anche qualche nome nuovo per non ricorrere sempre ai soliti che ormai da tempo si alternano sui banchi del consiglio comunale, con alterne fortune. E c’è chi sussurra il nome anche dell’ex sindaco di Camaiore, Giampaolo Bertola nelle file dell’Udc.

 In questa fase è fantapolitica, però tutto può accadere, di imponderabile non c’è nulla: la dimostrazione sono i salti da uno schieramento all’altro effettuati in modo repentino da alcuni personaggi politici.

L’importante è che Viareggio finalmente possa darsi una continuità amministrativa. Perché è vero che questa è la città dove “È Carnevale tutto l’anno”, ma alla lunga questo andazzo finisce per farci divenire gli “zimbelli” dell’Italia.  E i viareggini meritano un po’ di rispetto in più, perché non sono certo degli sprovveduti.

(editoriale di ROY LEPORE)

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2013 dimissioni elezioni pd PDL politica post lunardini sindaco viareggio

ultimo aggiornamento: 30-07-2012


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