VIAREGGIO. “Leggo commenti di viareggini che si sono fossilizzati solo sul congelamento di avanzamenti e retrocessioni per un anno. E invece vorrei che si capisse che noi carristi siamo disposti a trovare una soluzione per la prossima edizione del Carnevale. Non ci stiamo assolutamente chiudendo e arroccando sulle nostre posizioni, come invece pensano in tanti.” Parole di Fabrizio Galli, presidente dell’Assocostruttori del Carnevale, che vuol replicare alle critiche indirizzate alla categoria che rappresenta.

“Un bando di concorso annuale senza promozioni e retrocessioni tra le categorie ci sembra una proposta che denota senso di responsabilità da parte dei carristi: il commissario prefettizio rimarrà in carica per pochi mesi, a primavera ci saranno le elezioni amministrative con conseguente insediamento di una nuova Fondazione Carnevale. Non è giusto, insomma, che il futuro presidente erediti una situazione frutto di decisioni altrui”, spiega Galli, che aveva già giustificato questa proposta durante la conferenza stampa sul progetto triennale con il Nicaragua.

“È vero che il documento presentato scaturisce da alcuni incontri con la Fondazione Carnevale, ed è peraltro stato votato all’unanimità, ma è anche vero l’ultima parola sulla fattibilità di questo progetto artistico spetta comunque a Mannino.

“Le nostre, insomma, sono solo proposte e non certo delle imposizioni. Non dimentichiamoci che siamo già al 22 agosto e il futuro del Carnevale è tuttora ignoto.”

Foto Simone Pierotti

Galli non risparmia poi qualche critica alla Fondazione Carnevale stessa: “Non possiamo non riscontrare un certo immobilismo da parte di Palazzo delle Muse: i carristi attendono ancora il saldo dei contributi relativi alla passata edizione del Carnevale, l’organizzazione del prossimo anno è ferma e del finanziamento delle banche non si è saputo più nulla, così come del tavolo istituzionale con Provincia, Regione e parlamentari della zona.”

La reintroduzione dei lavori cosiddetti ‘sostitutivi’ ha destato perplessità, alla luce di opere quali l’Uccellona e i Burlakioski che non hanno fruttato alle casse di Burlamacco quanto sperato: “Sì, è vero, ma guardiamo anche quello che ha funzionato”, ribatte Galli, autore delle statue posizionate sul perimetro esterno della Cittadella. “Non mi pare, ad esempio, che le sculture di Libero Maggini sul molo siano mal riuscite.

“Ad ogni modo, l’idea di riportare in auge i lavori sostitutivi risponde ad un’esigenza della città: più volte ho sentito lamentele sulla mancanza di addobbi in città prima e durante il periodo di Carnevale. Ecco, la nostra proposta andrebbe in questa direzione.”

Lo stesso Galli conferma poi la voce di corridoio che lo descrive come favorevole all’idea di rinunciare per un anno ai carri grandi e di dedicarsi, invece, a lavori alternativi, vedi i mascheroni per il Nicaragua: “Sì, non lo nego. Dopo oltre 20 anni passati in prima categoria potrebbe nascere la voglia di cimentarsi in esperienze nuove, come la collaborazione con il Nicaragua.

(foto Matteo Ghilarducci)
(foto Matteo Ghilarducci)

“Vorrei ricordare che se la trattativa andasse in porto l’accordo con i carnevali di San Carlos e Managua sarebbe triennale: non si esaurirebbe, insomma, in un solo anno. Se poi dal Nicaragua giungessero finanziamenti consistenti la Fondazione Carnevale si ritroverebbe a risparmiare una cospicua somma di denaro, con conseguenti benefici per il proprio bilancio.”

A proposito di soldi, Galli tiene a fare un’altra precisazione: “Si è spesso accusato i carristi di essere persone attaccate solamente al denaro, eppure nel nostro documento non c’è nemmeno una cifra: di soldi non ne parliamo.

“Aggiungo, inoltre, che con il bando di concorso triennale appena concluso siamo arrivati ad avere un solo avanzamento di categoria a fronte di due retrocessioni ed anche questo comporta un risparmio in termini di costi per la Fondazione Carnevale.”

Ma non si potrebbe addobbare la città con i pezzi dei carri degli anni passati, anziché impegnare i costruttori nella realizzazione di opere specifiche? “Se ricordate fu già fatto un esperimento simile tempo addietro, ma collocare un mascherone a caso, in un’aiuola o in una piazza a caso, non ha senso.

“Diverso, invece, fu il caso dei bassorilievi sui balconi e dei pesci sui pali dell’illuminazione realizzati appositamente dai carristi nella seconda metà degli anni Novanta: furono lavori aggiuntivi costati, se non ricordo male, 500 milioni di lire e su cui, dunque, la Fondazione Carnevale fece un bell’investimento.

“Cosa c’è di male ad avere otto o nove carri di prima categoria anziché dieci, con alcuni carristi impiegati per addobbi o opere, come il Nicaragua, che promuoverebbero il nostro Carnevale?”

Queste, dunque, le proposte dell’Assocostruttori che Mannino vaglierà: “Abbiamo chiesto di incontrare il commissario, stiamo aspettando la sua risposta”, conclude Galli. “Migliorabili o accettabili che siano, sono comunque delle idee che abbiamo partorito per smuovere le acque, troppo ferme vista l’incertezza che regna sulla manifestazione.

“Starà al commissario valutarne la bontà e capire se serviranno alla città. Noi, comunque, sul tavolo abbiamo messo qualcosa. Se altri hanno idee migliori, si facciano pure avanti.”

(Visitato 158 volte, 1 visite oggi)

DAL PINO (PD): “MANNINO FACCIA RISPETTARE LO STATUTO DELLA FONDAZIONE CARNEVALE”

UNA GIORNATA DI PREGHIERA CON “I FIGLI DELLA GOSPA” E LE OLIMPIADI DEL CUORE