CAMAIORE. Una scuola, per alfabetizzare circa 120 persone. Un ambulatorio, per assistere circa 120 famiglie affette da Aids. Da anni in Africa, in Rwanda, è attiva l’associazione di Camaiore Cristian Larini. Una risposta concreta alla povertà e alla disperazione del povero paese africano. Oggi però mancano i soldi per andare avanti.

O meglio, tra tagli e razionalizzazione, i progetti non si fermano. Prosegue anche quello avviato di recente, per dare autosostentamento alle famiglie del Rwanda. Il metodo è semplice: l’associazione compra e dona terreni alle famiglie. Poi fornisce animali (capre, galline) e semi e  insegna loro a coltivare un orto. Da qui il passo è breve: in poco tempo le famiglie non solo risolvono i problemi di fame e malnutrizione. Ma riescono anche a vendere parte dei loro raccolti e migliorare la loro condizione.

Oggi, grazie ad una donazione del Rotary (Area Toscana 2, distretto 2070), l’associazione ha dei nuovi macchinari da poter utilizzare in Africa. Si tratta di un laboratorio odontoiatrico, di uno studio di ginecologia, e di un generatore elettrico. Il problema però sono i soldi. “In tempo di crisi – spiega il presidente Claudio Larini – le donazioni sono diminuite. E non riceviamo più l’otto per mille dal 2008”. Ecco quindi che nonostante questi macchinari siano ormai in possesso dell’associazione, mancano i soldi per pagare il container da inviare in Africa. “Ci vogliono circa 6-7 mila euro”, dice Larini, “e non li abbiamo”.

 Ecco perché una delle responsabili del progetto, Silvia D’Alessandro, di recente è rientrata dal Rwanda al Camaiore. “Il mio compito sarà quello di recepire fondi. Come? Cene di beneficenza, spettacoli, mostre. Qualsiasi cosa per riuscire a portare questi macchinari in Africa, indispensabili per garantire un futuro accettabile a quelle popolazioni”.

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ultimo aggiornamento: 22-08-2012


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