SERAVEZZA. Chiuderà i battenti domenica 9 settembre la mostra “Le avventure della forma. Dall’espressività di Viani, Sironi e Rosai alla realtà allucinata di Ligabue, Transavanguardia e oltre” nel Palazzo Mediceo di Seravezza. Una esposizione, curata da Enrico Dei e da Marco Moretti, organizzata dalla Fondazione Terre Medicee e dal Comune di Seravezza in collaborazione con l’Archivio Opere Lorenzo Viani di Viareggio, che ha riscosso un grande successo di pubblico. Dal giorno della sua apertura, lo scorso 1 luglio, è stata visitata da oltre 6500 persone e l’obiettivo è quello di superare quota 7000. Domenica 9 settembre poi, l’ultimo giorno di apertura, sarà una giornata speciale perché la mostra rimarrà aperta al pubblico tutto il giorno dalle 10 alle 24 in occasione della “Fiera del Nove”, una delle fiere agricole più antiche della Versilia. Una bella occasione per unire l’arte ad un viaggio nella tradizione contadina di questa parte della Provincia di Lucca.

Il percorso espositivo della mostra presenta 70 dipinti e 20 sculture di 39 artisti diversi che hanno attraversato oltre un secolo di storia dell’arte italiana. Da Lorenzo Viani ad Ottone Rosai, che hanno rappresentato una rottura stilistica rispetto ai temi del loro periodo,  agli artisti del primo e secondo Novecento come Felice CarenaCarlo CarràArdengo Soffici, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, Mario Sironi, Achille Funi, Felice Casorati, Massimo Campigli, Primo Conti, Franco Gentilini. Da scultori come Libero Andreotti ed Evaristo Boncinelli, fino  a pittori come Renato Santini, Dilvo Lotti, Silvio Loffredo, Xavier e Antonio Bueno, mentre una sala è dedicata al massimo esempio italiano della pittura visionaria, Antonio Ligabue, pittore e scultore. Inoltre la mostra presenta opere di artisti meno noti ma di sicuro interesse espressivo come la pittura visionaria di Sergio Terzi detto Nerone, che di Ligabue fu autista, poi alcolizzato e infine redento dalla pittura. Oppure l’americano – poi residente in Italia – Ken Tielkemeier, allievo all’Accademia di Belle Arti di Firenze di Ottone Rosai, la cui opera ancor oggi poco conosciuta anticipa di oltre vent’anni gli assunti neo espressionisti della Transavanguardia, il cui gruppo viene rappresentato daSandro Chia e Mimmo Paladino, mentre l’Arte Povera è presente con Michelangelo Pistoletto. La rassegna si chiude con l’espressività immaginifica di Luca Alinari e opere di quattro artisti della generazione anni Cinquanta che si sono messi in luce alla 54esima Biennale di Venezia (Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi, poi riallestito a Torino quale omaggio al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia): lo scultoreFranco Mauro Franchi, e i pittori Giampaolo Talani, Massimo Vinattieri e Concetta De Pasquale, unica “quota rosa” di questo viaggio nel Novecento dove, con la ‘liquefazione’ dei suoi corpi invisibili, rappresenta l’ultima frontiera tra la forma e la sua riflessa astrazione.

Orario: dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 24, domenica 9 settembre apertura straordinaria dalle 10 alle 24.  Ingresso: euro 6, ridotto euro 4. ( persone sopra i 60 anni, ragazzi tra i 9 e 18 anni e gruppi sopra le 10 persone, insegnanti, studenti, militari e soci Touring). Gratuito per bambini fino a 9 anni, persone diversamente abili e residenti Comune di Seravezza sopra i 65 anni.

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